Un “manifesto” per “la Terza Repubblica” che sia la base “per una ‘Costituente dei moderati’, una sorta di patto pre-elettorale che fissi le linee guida della Grande Riforma, la riforma dello Stato appunto”. Lo propone in un intervento pubblicato dal Corriere della Sera il presidente del Senato, Renato Schifani, spiegando che oggi c’é “la necessità di scrivere il manifesto di un nuovo Stato”, un “progetto di così grande respiro” che avrà di sicuro il sostegno di tutti quei moderati che vogliono affrontare il futuro con l’obiettivo di regalare ai nostri figli uno Stato moderno”.

“Meno Stato e meno tasse: deve essere questa la frontiera della prossima legislatura” secondo Schifani, per il quale “se riusciamo a snellire lo Stato e a renderlo trasparente, se riusiamo a prosciugare le falde sotterranee degli sprechi e dei privilegi, allora sì che avremo finalmente realizzato quella spending review necessaria per abbassare le tasse e portarlo a un livello di sopportabilità “. L’attuale governo, osserva, “ha tamponato le urgenze più gravi, ma quando ha tentato di risollevare il malato, sperando che potesse muovere qualche passo da solo, si è dovuto prendere atto che la politica dell’emergenza da sola non basta perché questo Stato è ormai troppo vecchio e in molte sue parti addirittura refrattario a ogni cura”. E “se non si riforma radicalmente questo Stato, anche i migliori propositi rischiano di trasformarsi in una beffa”, dalla riforma del Titolo V alla legge anti-corruzione, a 20 anni da Tangentopoli, che “rischia di essere soffocata dalla lentezza della nostra macchina della giustizia che non siamo riusciti a riformare”. La ‘Costituente dei moderati’ per la riforma dello Stato, conclude, “potrebbe rappresentare anche per i partiti un’opportunità irripetibile: quella di rigenerarsi, di rivedere i propri codici di comportamento e ritrovare quel principio di onestà e di servizio cui spesso ci richiama la Chiesa. So che non è facile ma per rifondare la politica non bastano gli slogan di questi giorni. Ci vuole una grande idea, un grande progetto. Per realizzare il quale non servono né giovani né vecchi, ma solo persone di buona volontà “.

 

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