La tirata per la giacca della Cancelliera Merkel da parte di Mario Monti, mercoledì, ha dato vita oggi a nuove polemiche. Il premier ha precisato che da parte della sua omologa tedesca non c’é stata alcuna “ingerenza”; il che non ha impedito a Pierluigi Bersani di sferzarlo nuovamente.
E per aggiungere altra benzina sul fuoco é giunto anche l’appello del presidente dell’Europarlamento, il tedesco Martin Schulz, a non votare per Berlusconi. Il dibattito ha tuttavia avuto come effetto positivo quello di far emergere da una parte le implicazioni del voto italiano sugli equilibri europei, e dall’altro la contraddittorietà delle posizioni all’interno del Ppe, la famiglia dei conservatori che attualmente ha la guida delle politiche economiche dell’Ue. Monti ha comunque effettuato una correzione di tiro: “So bene che la Cancelliera Merkel non interferisce nelle elezioni italiane. Non solo non è vero ma non è neanche verosimile”.
Il prof ha inoltre spiegato che l’affermazione che la Cancelliera non avrebbe gradito una vittoria del Pd a pochi mesi dalle elezioni tedesche era una deduzione per “smentire” l’affermazione di Berlusconi che dipinge la Cancelliera benedicente l’alleanza Monti-Pd. Ma ormai il latte è versato, spiega qualcuno, e non solo si é provocata l’irritazione di Berlino, che mercoledì sera ha smentito seccamente, ma anche quella del centrosinistra. Nichi Vendola definisce Monti un “gaffeur”, e Pier Luigi Bersani attacca: “‘Mi e’ dispiaciuto, mi è sembrata più una gaffe del Professore che un’iniziativa della Merkel, i governi europei si rispettano reciprocamente, un intervento del genere da parte del leader tedesco è impensabile”. Insomma la Cancelliera viene difesa proprio da Bersani, mentre dal centrodestra italiano continuano a piovere su di lei contumelie, come quelle degli ex ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta.