Il Consiglio dei Ministri si e’ riunito oggi alle 10.30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti. Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricala’. SEMPLIFICAZIONI PER CITTADINI E IMPRESE Il Consiglio dei Ministri ha approvato le nuove misure sulla semplificazione a favore dei cittadini e delle imprese proposte dal Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico.
Le semplificazioni intervengono sul lavoro e la previdenza, sulle infrastrutture, i beni culturali e l’edilizia, sulla privacy, sull’ambiente e sull’agricoltura. Il “nuovo” provvedimento in materia di semplificazione rappresenta un proseguimento dell’opera intrapresa con il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 (c.d. “Semplifica Italia” – cfr. comunicato stampa n. 12 del 27 gennaio 2012) e dara’ un importante contributo al rispetto degli impegni assunti a livello comunitari per la riduzione degli oneri amministrativi gravanti su cittadini e imprese. Il primo intervento e’ “piu’ sicurezza e meno carte”. Vengono semplificati d’intesa con il Ministero del Lavoro esclusivamente adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro, senza toccare gli aspetti sostanziali della disciplina, la cui effettivita’ viene anzi rafforzata. Nelle disposizioni vi e’ un largo utilizzo, sull’esempio delle migliori esperienze internazionali, di modelli standard, di modelli e procedure semplificate (da adottare sentite Regioni e parti sociali) nonche’ l’allungamento dei termini di apertura delle dogane per facilitare il disbrigo delle pratiche per l’import/export.
Si rende piu’ facile da parte delle imprese il corretto adempimento degli obblighi sostanziali Nello stesso tempo si agevola il controllo da parte degli organi di vigilanza e la partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze. L’adozione di modelli e procedure semplificati consentira’ di incidere in modo consistente su costi per i cittadini stimati in 3,7 miliardi i cui risparmi potranno essere quantificati in sede attuativa. Riducendo gli adempimenti formali si liberano risorse per la tutela effettiva della sicurezza. Un importante intervento riguarda la tutela del paesaggio e l’edilizia. In particolare sul permesso di costruire si prevede la certezza dei tempi di conclusione del procedimento. La norma elimina il silenzio rifiuto previsto per il rilascio del permesso di costruire nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali: il provvedimento dovra’ essere sempre espresso in base ai principi stabiliti dalla legge n. 241 del 1990. Inoltre per quanto riguarda l’autorizzazione paesaggistica, al fine di assicurare la certezza dei tempi di conclusione del procedimento, si prevede l’obbligo dell’amministrazione competente, una volta decorso il termine, ridotto a 45 giorni per l’espressione del parere da parte del soprintendente, di provvedere sulla domanda di autorizzazione. In materia di tutela ambientale si prevede un complesso di norme predisposte dal Ministero dell’Ambiente per semplificare una serie di procedimenti nel pieno rispetto degli standard comunitari al fine di assicurarne l’accelerazione, fermi restando i livelli di tutela. Infine, alcuni utili interventi per rendere la vita piu’ semplice per i cittadini. Procedure piu’ semplici: cambio di residenza e dichiarazione per la tassa dei rifiuti nello stesso contesto. Si evitano ai cittadini inutili peregrinazioni tra gli uffici e si previene l’evasione tributaria. Rilascio, su richiesta del diretto interessato, da parte degli Atenei, delle certificazioni dei titoli di studio anche in lingua inglese.
STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE Il Ministro dello sviluppo economico ha illustrato al Consiglio la nuova Strategia Energetica Nazionale. Il Governo si propone di avviare un ampio dibattito pubblico e di confrontarsi apertamente su queste scelte con tutte le parti interessate. A tale proposito, e’ stata predisposta una consultazione on-line sul sito web del Ministero attiva da oggi. L’obiettivo e’ di giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto piu’ possibile condivisi, nell’interesse generale del Paese, per poi approvare il testo nel Consiglio dei Ministri. La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine dell’Agenda per la crescita sostenibile del Governo. A oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore. Le azioni proposte nella strategia energetica – che guarda al 2020 come principale orizzonte di riferimento – puntano a far si’ che l’energia non rappresenti piu’ per il nostro Paese un fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di mantenere e migliorare i nostri gia’ elevati standard ambientali e di sicurezza, grazie a investimenti consistenti attesi nel settore. La realizzazione della strategia proposta si propone come obiettivo un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i seguenti risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea): ? Allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricita’, gas e carburanti. ? Riduzione di circa 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricita’ e maggiore produzione di risorse nazionali. ? Riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005. ? 20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Sui consumi primari energetici l’incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall’86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010). ? Riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica. Questi risultati saranno accompagnati da benefici in termini di crescita economica ed occupazione primariamente per effetto del recupero di competitivita’ nei settori a piu’ elevata incidenza di consumi elettrici e di gas, del risparmio di risorse attualmente utilizzate per l’importazione di combustibili, degli importanti investimenti nel settore energetico e nell’indotto e del rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore. Si stima che ci saranno 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese. Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorita’ con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione: 1. La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei. 2. La promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunita’ di diventare il principale Hub sud-europeo. 3. Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi europei (’20-20-20′), contenendo al contempo l’onere in bolletta. Lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile. 5. La ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto piu’ sostenibile e con livelli europei di competitivita’ e qualita’ del servizio. 6. Lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei piu’ elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale. 7. La modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere piu’ efficaci e piu’ efficienti i nostro processi decisionali. Le priorita’ assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili richiede la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia.
ACCORDO ITALIA-ISRAELE SU PREVIDENZA SOCIALE Il Consiglio ha poi approvato, su proposta del Ministro degli affari esteri, un disegno di legge per la ratifica dell’Accordo tra Italia e Israele sulla Previdenza sociale. L’Accordo di sicurezza sociale italo-israeliano intende garantire ai cittadini italiani che hanno lavorato in Italia prima di trasferirsi in Israele la possibilita’ di percepire, direttamente in Israele, un trattamento pensionistico in linea con i contributi versati in Italia. I cittadini italiani residenti in Israele, senza l’Accordo, percepirebbero solo una pensione equivalente agli anni di contributi versati dopo essersi trasferiti in Israele, senza possibilita’ di recuperare i contributi italiani. L’Accordo e’ animato da un forte spirito di equita’ ed e’ significativo che il suo iter di ratifica venga avviato alla vigilia del Vertice bilaterale fra Italia e Israele, in programma la settimana prossima a Gerusalemme. NOMINA COMMISSARIO SANITA’ REGIONE LAZIO Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro della salute, il Commissario Enrico Bondi e’ stato nominato Commissario ad acta per la sanita’ nel Lazio in sostituzione del PresidenteRenata Polverini, dimissionaria dalla carica, di Presidente della Regione ai sensi dell’articolo 2 del recente decreto legge n. 174 sui costi della politica nelle Regioni e sul pre-dissesto dei Comuni.