Una task force ministeriale per riportare al ministero delle Infrastrutture monitoraggio e vigilanza del progetto Tav, con particolare attenzione alle “opere di compensazione territoriale”. Ne parla il ministro Maurizio Lupi in un’intervista al Sole 24 Ore in cui auspica anche l’approvazione immediata in Consiglio dei ministri del disegno di legge per la ratifica dell’accordo Italia-Francia “per riportare il dibattito sull’opera nella sede legittima del Parlamento”.

L’opera “va avanti”, dice a proposito della Tav: “Non è di interesse locale, ma un’opera strategica inserita nelle priorità europee. Lo Stato ci ha messo 2.930 milioni di euro per poter ratificare il trattato Italia-Francia. Lo Stato c’é. Il secondo messaggio è che la Tav ha assunto un ruolo simbolico della lotta contro le grandi opere. Abbiamo imparato molto in questi anni, anzitutto che non si realizza una grande opera senza un confronto pubblico e non bisogna criminalizzare nessuna contestazione, se non è violenta”. Nel piano del ministero delle Infrastrutture per i primi cento giorni c’é anche altro. Due le priorità: “lavoro” e “sviluppo sostenibile”. “Se vogliamo accelerare la spesa – spiega Lupi – anche verificando gli stati di avanzamento lavori, dovremo necessariamente puntare sulle grandi opere, cantierate e cantierabili”. Lupi sta lavorando anche a un piano Anas “da 600-700 milioni” per la manutenzione straordinaria di viadotti e ponti. “Ci sono 700 milioni da sbloccare subito per la manutenzione delle scuole. E c’é il piano di manutenzione del suolo di competenza del ministero dell’Ambiente”. Il ponte sullo Stretto? E’ “un’opera strategica per il Sud, ma questo non è il mio governo, è un governo di coalizione e bisogna avere un atteggiamento pragmatico. Non credo sia il caso di riaprire quella discussione”.

 

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