“Il punto oggi è come affrontare la prossima scadenza elettorale e, soprattutto con quale progetto. Monti fa parte dell’orizzonte dopo il 2013?”. E’ la questione posta alla sinistra italiana dal leader di Sel Nichi Vendola in un intervento pubblicato oggi sull’Unità, sottolineando che oggi “la nuova sinistra non può accontentarsi di temperare gli appetiti del neoliberlismo e fare da sentinella alla casta dei superfinanzieri che hanno prodotto la crisi”.
“La nuova sinistra – prosegue Vendola – deve essere invasa dall’irruzione del suo popolo”. Per questo il governatore pugliese auspica primarie che non si riducano a “un berlusconiano concorso di bellezza, a una gara di telegenicità”, ma che siano “il terreno privilegiato per confrontare le diverse idee dell’Italia”. Tre sono gli aspetti che per il leader di Sel sono “irrinunciabili” e “costituenti in Italia e in Europa”: il primo è una “nuova valorizzazione del lavoro” che garantisca il reddito a chi il lavoro non ce l’ha o è precario; secondo punto è “costruire gli Stati uniti d’Europa”, sia integrando i processi istituzionali e politici dall’alto, sia dal basso non chiudendosi in egoismi nazionali. Terzo punto “la crisi morale e di valori che l’ingordigia neoliberista, e a maggior ragione da noi il berlusconismo, ci lascia come pesantissima eredità”. Questa strada, conclude Vendola, è il terreno comune per gli elettori dell’una o all’altra forza della sinistra e per chi non vota più.