
Olga Diana crivellata dai suoi amici-alleati, mentre Orlando De Cristofaro si salva per il rotto della cuffia. Come direbbe Rino Tommasi, il 19 maggio 2025 è una data da segnare con il circoletto per il sindaco Franco Matacena e la coalizione civica. L’assise ha officiato la morte della maggioranza. A scrutinio segreto è passata la mozione di sfiducia contro l’assessore Diana: ben 19 a favore, soltanto 6 i contrari. Un massacro. Praticamente una grande fetta della maggioranza, tranne un consigliere, ha abbattuto senza pietà l’ormai ex componente della giunta. Dopo la votazione è scoppiata la bagarre. I 4 consiglieri riconducibili ad Aversa Azzurra hanno abbandonato l’aula con Luigi Dello Vicario che si è rivolto agli alleati con parole al veleno: “Vergognatevi, questa è una sfiducia al sindaco”. “No” alla sfiducia anche da parte di Gilberto Privitera dell’opposizione che fatto una dichiarazione di voto contro la mozione presentata dall’intera minoranza, quindi anche da lui stesso. I killer politici di Diano sono Aversa Moderata, il Centro per Aversa, Noi Aversani, Immagina Aversa e Aversa, Italia. Ben cinque componenti di una coalizione che di fatto non esiste più. In estrema sintesi si può dire che gli zanniniani Giovanni Innocenti e Federica Turco hanno fatto fuori l’ex zanniniana Olga Diana, passata con Forza Italia, in quota Annarita Patriarca.

Ma se non si vuole uccidere anche la politica i carnefici devono prendere atto che la maggioranza uscita dalle urne non esiste più. La prima mossa spetta a Matacena. Se non vuole perdere la faccia di fronte alla città, il sindaco ha due prospettive: dimettersi ad horas oppure azzerare l’esecutivo. Tutto il resto sono chiacchiere da politici politicanti. Prima della clamorosa bocciatura di Diana, è riuscito a superare di poco il burrone Orlando De Cristofaro. La mozione della minoranza contro l’assessore all’Urbanistica non è passata. Seppur non compatta, la maggioranza ha stoppato il tentativo di mandare a casa l’assessore all’Urbanistica. A favore della mozione hanno votato 10 consiglieri. Considerato che la minoranza è composta da 9 membri, in linea teorica si può presupporre che un esponente della squadra di governo abbia votato contro De Cristofaro. Da registrare anche i 3 voti nulli per “segno distintivo”. È ipotizzabile che il voto a favore della sfiducia e quelli annullati siano riconducibili ai 4 consiglieri di Aversa Azzurra. Il movimento politico-consiliare è da tempo notoriamente critico verso Matacena e gli alleati perché chiede maggiore visibilità nell’esecutivo. In ogni caso gli azzurri normanni non hanno affondato il coltello nella piaga tenendo in vita De Cristofaro. Con i loro voti infatti la mozione sarebbe passata.

Il senso di responsabilità emerso nel preconsiglio di venerdì scorso si è infranto nel giro di 3 giorni contro il muro del regolamento di conti interno. Evidentemente era soltanto una messa in scena. Spietata pretattica. Il “redde rationem” scattato in assise è stato gestito con mano esperta dal presidente Innocenti. Ma ora sia chiaro a tutti i congiurati che non ci sono né vincitori né vinti. La città non può essere ostaggio di una manovra di Palazzo. La maggioranza è in decomposizione. Il consiglio comunale non rappresenta più la volontà popolare. Far finta di nulla significherebbe condurre la politica aversana nel mondo della pornografica. Oltre al circoletto attorno alla data del 19 maggio 2025 si dovrebbe aggiungere anche il bollino rosso.
Mario De Michele












