Il nostro approccio è soft: salve onorevole, per caso vuole replicare a Francesco Guccini? “Su cosa? Questa mi è sfuggita”. Spieghiamo il fatto. In un’intervista rilasciata a Repubblica ha dichiarato testualmente: “Un orrore questa destra che si impossessa della cultura”. “Beh, anche se è un cantautore che mi piace credo che abbia esagerato”. È come sempre gentile Grazia Di Maggio. La giovane deputata di Fratelli d’Italia legge con attenzione le frasi del Maestrone di Pavana, pronunciate in occasione dell’uscita di un altro libro giallo scritto a quattro mani. La fronte leggermente corrucciata. Gli occhi verdi sgranati sulla parte “pesante” del pezzo. Poi con fermezza: “Sì, va bene, replichiamo a Guccini”. “La cultura – esordisce Di Maggio – non dovrebbe avere colori politici, ma per molti anni è stata ideologizzata dalla sinistra. In Italia c’è stata una vera e propria egemonia culturale della sinistra. In commissione Cultura stiamo portando avanti il programma presentato agli elettori alle ultime elezioni. Non ci stiamo appropriando di un settore piuttosto che di un altro, stiamo assecondando buone pratiche”. L’esordio non è caustico. Poi la stoccata che ricorda Cirano: “Guccini farebbe bene a cantare, è molto bravo, infatti “L’avvelenata” è una delle mie canzoni preferite”. Di Maggio sceglie un brano che nella maturità è stato abiurato dal cantautore anarchico (“è una canzone che odio”). Piccola cattiveria per irritare Guccini o è davvero così? Giallo. Come l’ultimo libro del prolifico scrittore.

LA VIDEO INTERVISTA A GRAZIA DI MAGGIO


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