Umberto Del Basso De Caro è innanzitutto un avvocato di fama nazionale. È un fine giurista. Ma è anche un uomo politico navigato, altrettanto di qualità nonostante il Pd, consentiteci la battuta. È stato parlamentare e sottosegretario. In questi giorni di acceso dibattito sulla riforma della giustizia, l’ennesima, è l’interlocutore ideale per fare il punto della situazione. Come sempre Del Basso De Caro non è mai banale. A suo avviso, ed esempio, sarebbe “un grave errore separare le carriere tra giudici e pubblici ministeri”. Ecco perché: “Si ridurrebbe il pm a un poliziotto. Sarebbe invece perseguire la strada della separazione delle funzioni”. Detto da un avvocato non è per nulla scontato. Ma l’onorevole Del Basso De Caro ha una visione politico-istituzionale di ampio raggio e conosce a menadito la macchina della giustizia. La riforma Cartabia, entrata in vigore lo scorso primo gennaio, va nella direzione della separazione delle funzioni. “Sì, per la verità è così”, risponde Del Basso De Caro. Che però giustamente, alla luce dell’uso a volte spregiudicato delle intercettazioni, auspica un punto d’arrivo che ponga finalmente fine a quella che definisce “una transizione trentennale tra politica e magistratura”. E aggiunge: “La diffusione di intercettazioni indifferenti diventa uno strumento che lede le garanzie dell’indagato. Si forma nell’opinione pubblica la presunzione di colpevolezza, a discapito di quella di innocenza come prevede il nostro ordinamento giuridico”. In merito all’intenzione del Guardasigilli Carlo Nordio l’avvocato Del Basso De Caro ha un approccio come sempre laico senza farsi condizionare dai colori politici. “Il ministro della Giustizia ha chiarito ampiamente che non riguarderanno i reati di mafia e terrorismo”. Beh, in effetti su questo rischio si è svolto un dibattito parlamentare che, per dirla con Shakespare, ha prodotto “tanto rumore per nulla”.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A UMBERTO DEL BASSO DE CARO
