Ha fatto un passo di lato perché sono venute meno le regole elementari del senso delle istituzioni e perché il dibattito politico-amministrativo si è trasformato in un campo di battaglia senza esclusioni di colpi bassi. Ignobili. Amelia Martino si è dimessa da presidente consiglio comunale di Teverola perché è finita nel fuoco di fila di una maggioranza ribaltonista che pur di detenere il potere non si è fatta scrupoli di attaccarla in modo vile e deplorevole anche sul piano personale. L’ex timoniere del civico consesso ha lasciato libera la poltrona ai famelici Tommaso Barbato, Gennaro Caserta e Biagio Lusini. “Io mi tengo stretta la mia dignità, voi scannatevi per un posto al sole”. Questa la conclusione alla quale è giunta Martino, che ai microfoni di Campania Notizie spiega le ragioni della sua decisione e non lesina critiche al trio che ha lanciato un’opa ostile ai danni del Comune. Barbato ha attuato un vergognoso repulisti ghigliottinando tutti i giovani dell’amministrazione. Caserta si lecca i baffi per lo spazio che si è liberato già pregustando come occuparlo. Lusini tiene i fili. È il Mangiafuoco della nuova maggioranza partorita in vitro. Nel laboratorio dell’incoerenza e del tradimento della volontà popolare. Caserta e Lusini sono “carte conosciute”. Quello più deludente è Barbato. Il bravo ragazzo, corretto e leale, si è trasformato in una iena per tenersi appiccicata addosso la fascia tricolore. Che povertà d’animo. Che squallore. Il sindaco facente finzione non ci ha pensato su due volte prima di accucciarsi ai piedi di Lusini come un cagnolino da compagnia. Fa nulla se ha buttato a mare dignità e coerenza. Che sarà mai la presa in giro degli elettori. In gioco c’è la seggiola di sindaco. Sul piatto c’è il potere di governare. Non avere più una maggioranza consiliare non è un problema per Barbato. Pur di non fare le valigie in anticipo ha preferito finire nella morsa mortale di Lusini. Accordo sottobanco. Ovviamente. Ma tutti sanno la verità vera. Dire che i due hanno stipulato un patto di ferro è come scoprire il segreto di Pulcinella. Da qui il consiglio comunale ridotto a un Carnevale, dove tutti indossano una maschera per tenere la polvere sotto il tappeto. Ma prima o poi si alzerà un polverone che travolgerà gli artefici del ribaltone. Per fortuna oggi i vecchi metodi della politica politicante non pagano più. Anzi alla fine della fiera il conto sarà salato. Amelia Martino e i componenti del gruppo Teverola Sostenibile si sono tirati fuori dalla palude. Da tutta questa vicenda il trio Barbato-Caserta-Lusini ne uscirà imbrattato da una valanga di fango. Il sindaco facente finzione pensa di aver risolto i suoi problemi facendo fuori chi non voleva assecondare i suoi desiderata. Forse non si rende conto di essere precipitato nelle sabbie mobili. O forse lo sapeva fin dall’inizio. Ed è ancora peggio. Significherebbe che ha smarrito la retta via con dolo. Mentre Caserta di sfrega le mani, Lusini programma il futuro. Un futuro nero come la pece. Per gli autori del ribaltone. E purtroppo per i cittadini. Che però li puniranno severamente nel prossimo appuntamento elettorale. Barbato sogna di aver “bruciato” i giovani. Ma l’unico a restare ustionato è lui. La sua corsa finisce qui. Caserta brulicherà a caccia delle briciole. Lusini sparerà le sue ultime cartucce. Ma la loro è una vittoria di Pirro. Il tempo è galantuomo. E li condannerà. Per sempre.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA AD AMELIA MARTINO



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