È stato firmato oggi in prefettura il Patto integrato per la sicurezza di Napoli. «Un accordo importante che introduce un metodo di lavoro di condivisione di scelte e obiettivi, mettendo tutti gli attori e le istituzioni attorno allo stesso tavolo per fare la loro parte in uno spirito di condivisione» ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese «per la promozione e l’attuazione di un sistema di sicurezza partecipata e integrata per lo sviluppo della Città di Napoli. Il prefetto Claudio Palomba ha illustrato i punti del Piano proprio in presenza del ministro Lamorgese, del sindaco Manfredi e del governatore De Luca. Dopo un primo colloquio a porte chiuse, in presenza dei capi degli uffici giudiziari, il prefetto ha ricordato il lavoro che la Prefettura sta conducendo in sinergia con la Procura, per quanto riguarda il fenomeno delle case occupate dai clan, ma anche l’esigenza di mettere attorno allo stesso tavolo anche soggetti privati e del mondo associativo. Il prefetto ha ricordato anche il dramma della dispersione scolastica (solo nel 2021 duemila caso di abbandono dei banchi a Napoli), che raggiunge picchi altissimi in alcune fette dell’area metropolitana. Poi la parola è passata al governatore De Luca che ha ricordato l’emergenza babygang, «che richiede anche un intervento legislativo», a proposito di sanzioni nei confronti degli under 18; ma anche gli investimenti in materia di videocamere: «Abbiamo investito 3 milioni di euro per le videocamere in zona baretti a Chiaia e a Scampia, non vorremmo che accada quello che è successo con il vecchio sindaco: noi non creiamo gli impianti e il comune non pagava la bolletta di Enel». Poi rivolgendosi al ministro ha anche «fornito i nomi di chi sta occupando abusivamente piazza della Concordia a Salerno, dove tre o quattro abusivi creano la più evidente situazione di degrado in Italia. Ecco i nomi, se è necessario lavoro a cottimo per voi…». Il sindaco Manfredi ha ricordato l’Intervento sil patrimonio comunale e gli investimenti nei vigili urbani, in attesa delle risorse del Pnrr.

Dopodiché c’è stato un piccolo botta e risposta tra il ministro Lamorgese e il sindaco Manfredi. È accaduto durante l’intervento del Ministro che ha confermato la necessità di implementare il sistema di videsorveglianza sul territorio (“funzionano solo al 75%”) ricordando però che dal Comune di Napoli non sono arrivati progetti che invece sono arrivati da altri comuni del territorio metropolitano. Intervento immediato del sindaco Manfredi che – sommessamente e fuori dal microfono – ha ricordato che “stiamo lavorando”. Nel suo intervento, il ministro Lamorgese, ha inoltre ricordato l’importanza di un confronto anche con altri soggetti, facendo un esplicito riferimento al collega di governo Bianchi: «Oggi dovevamo essere qui anche con il ministro all’istruzione e con il vescovo, magari in un’altra occasione riusciamo a trovare una possibilità di confronti. Babygang significa evasione scolastica, dunque bisogna agire su livelli differenti». Quanto alla segnalazione del governatore De Luca, il ministro ha assicurato: «Segnalerò al prefetto il caso di piazza Concordia per eliminare queste ed altre sacche di degrado». È toccato ancora al governatore, riprendere la parola è ricordare il buco milionario provocato dal reddito di cittadinanza che, al di là delle persone realmente bisognose, rischia anche di favorire una manovalanza criminale. Bisogna intervenire subito e fare chiarezza. «Sul Pnrr abbiamo consapevolezza della possibilità di infiltrazioni delle mafie, proprio per questo come Amministrazione dell’Interno abbiamo cercato fin dall’inizio della pandemia di mettere in sicurezza alcune procedure» ha quindi detto evocando il rischio di infiltrazioni mafiose il ministro. «Ritengo questo accordo di sicurezza integrata molto importante per il tipo di approccio scelto che guarda a misure sociali e dello sviluppo oltre che di controllo» ha detto Manfredi sottolineando che il tema della sicurezza «in una città come Napoli e in Campania è centrale e sappiamo tutti che se non saremo in grado di garantire sicurezza, tante idee legate allo sviluppo della città e dell’area metropolitana resteranno buoni propositi ma non si concretizzeranno in un reale cambiamento». «È importante investire in videosorveglianza – ha affermato il sindaco – ma dopo l’installazione delle telecamere è necessaria la gestione e l’integrazione dei sistemi. La Regione così come il Governo ci saranno vicini perché ci sono quartieri della città, penso all’area occidentale e a quella orientale, in cui la videosorveglianza è quasi assente e serve un’accelerazione». Il sindaco ha annunciato che il Comune è a lavoro anche per implementare l’illuminazione pubblica «strumento per aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini».

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