Altro che Italia Viva. Matteo Renzi e i suoi seguaci a Caserta rischiano di seminare morte. Ieri l’ex premier ha presentato al Belvedere di Caserta il suo libro ‘La Mossa del Cavallo’. Com’era prevedibile è stato accolto da un bagno di folla. Ma nessuno, o quasi, a partire da lui stesso e dai massimi esponenti provinciali del partito, ha rispettato le regole di distanziamento sociale anti-Covid. Se si dà un’occhiata alle foto dell’iniziativa, che alcuni geniali dirigenti hanno postato su Fb, vengono i brividi.

E sorge una domanda spontanea: come si può essere così avventati e calpestare in un modo così pacchiano le normative adottate per arginare il Coronavirus? Un interrogativo che diventa stringente alla luce dell’incremento dei contagi in Italia e nel mondo. Verrebbe da dire: cosa non si farebbe per un selfie!

Ma c’è poco da fare battute. Non è giustificabile in alcun modo l’incoscienza, oltre che il mancato rispetto delle regole, di un ex presidente del consiglio dei ministri e leader nazionale di un partito e di amministratori locali e candidati al parlamentino campano. È incomprensibile la leggerezza dell’ex europarlamentare Nicola Caputo, lui stesso colpito dal Covid e consigliere del governatore De Luca che ha usato il pugno di ferro per scongiurare col “lanciafiamme” comportamenti avventati. È indigesto l’atteggiamento dei candidati al consiglio regionale Vincenzo Santangelo di Maddaloni, Filippo Fecondo di Marcianise, Pasquale Antonucci di Caserta, Luigia Martino di Parete, Pietro Smarrazzo, e Raffaella Zagaria di Casapesenna.

Provoca sdegno il millennial Mariano Scuotri, componente del civico consesso di Aversa. Con giovani così Italia Viva ha un destino segnato. Morirà presto.

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