Spunta un tesoretto da 400 milioni per finanziare interventi locali per il 2024 con un provvedimento parallelo o successivo alla manovra. Il governo punta all’approvazione dalla legge di bilancio in Parlamento entro il 14 dicembre, senza emendamenti. Fonti dell’esecutivo e di centrodestra confermano lo scenario, anticipato da la Repubblica, indicando tre vie percorribili. Una è la cosiddetta legge mancia. La seconda è una risoluzione, contestuale alla manovra, per la quale servirebbe però una trattativa complessa con le opposizioni. Infine, un odg da approvare in commissione Bilancio al Senato quando verrà licenziata la manovra. “Le misure annunciate per la prossima legge di Bilancio confermano una linea di politica economica assolutamente sbagliata e inadeguata” del governo: è il giudizio sulla manovra espresso dall’assemblea generale della Cgil. La proroga del taglio del cuneo “che abbiamo rivendicato e cominciato a ottenere dal governo Draghi – sostiene la Cgil – si limita a confermare le buste paga che i redditi fino a 35 mila stanno già percependo (altro che ‘100 euro medi in più’ come propagandato dalla presidente del Consiglio). L’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef produrrà comunque benefici pressoché impercettibili”. L’assemblea generale della Cgil dà “mandato alla segreteria nazionale di proclamare con tutte le categorie intere giornate di sciopero e organizzare manifestazioni in tutto il Paese a partire dal prossimo mese di novembre nelle forme e nelle modalità ritenute più opportune, incluso lo sciopero generale”. Questo l’ordine del giorno approvato, in cui si valuta “positivamente” la proposta avanzata dalla Uil di mettere in campo manifestazioni e ore di sciopero. Pertanto la segreteria “confermerà alla Uil ed alla Cisl la piena disponibilità ad incontrarsi per una valutazione comune sulla fase e definire un percorso di mobilitazione”. E’ “una manovra sbagliata” e “per quanto ci riguarda siamo pronti ad arrivare anche allo sciopero generale”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’assemblea. “Una manovra sbagliata che non tutela i salari e le pensioni, che non introduce il salario minimo, che non combatte l’evasione, che non tassa la rendita e i profitti, che taglia la sanità pubblica e la scuola. Dovevano cancellare la legge Fornero, peggiorano quella legge, in pensione non ci va più nessuno. Non cancella la precarietà che colpisce in particolare i giovani e le donne, quindi bisogna proseguire la mobilitazione per cambiarla”.