E’ il popolo libico che deve decidere se Muammar Gheddafi, una volta destituito, potra’ restare nel Paese e comunque l’Italia si rimettera’ alla sua scelta.

Lo ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, da Canton, ultima tappa della sua missione in Cina, ribadendo comunque che la premessa e’ che “il Colonnello lasci il potere”. Il capo della diplomazia italiana al suo rientro in Italia riprendera’ il lavorio diplomatico sulla Libia ricevendo a Roma il vicepresidente del consiglio esecutivo dl Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt), il governo provvisorio di Bengasi, Ali Issawi: sul tavolo, la proposta di soluzione di pace presentata dall’inviato dell’Onu, Abdel al-Kathib, a nome del Gruppo di Contatto e delle Nazioni Unite. Il nodo irrisolto rimane la sorte del colonnello: “Premesso che Gheddafi deve lasciare il potere, mi auguro che si rimetta al popolo libico la scelta sulla destinazione di Gheddafi, dove egli debba andare”. L’Italia, ha ricordato, ha sempre sostenuto che l’ipotesi che lasci il Paese e’ “un’opzione ma non l’unica”. “Quindi -ha concluso- se i libici riterranno che la soluzione interna al Paese possa essere ugualmente accettabile l’Italia sara’ d’accordo”.

 

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