Un premio, in qualche caso pari a uno stipendio, per alcuni dipendenti coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo al Comune di Orta di Atella. Non sono solo i vigili urbani a beneficiare di fondi di produttività per il lavoro “non svolto” stando alle accuse della Procura. Per i caschi bianchi, comandante Gradinetta in testa, l’Ente locale ha sborsato quasi 10mila euro. Ora a mettersi in saccoccia un gruzzoletto, nonostante considerati dai pm degli assenteisti abituali, sono Nicola Iovinella (1200 euro), Michele Lampitelli (1200 euro), Carmela Fasano (1100 euro), Concetta Iommelli (600 euro) Enzo Roseto (600 euro) Maurizio Orefice (600 euro) Giuseppe Vitale (1100 euro). Per un totale di 7000 euro come premio per gli “sforzi” (non) profusi nel 2015. Nicola Iovinella e Lampitelli hanno incassato, si legge nella determina, la “liquidazione responsabilità di procedimento e indennità economo 2015”. Concetta Iommelli, Orefice, Roseto e Vitale hanno ottenuto il meritato(?) riconoscimento come “liquidazione indennità di staff, di disagio e sportellisti 2015 al personale comunale”. Si dirà che si tratta di premi di produttività legati ad obiettivi raggiunti. Ma di fronte a un’inchiesta con tanto di riprese video che hanno fatto il giro d’Italia non sarebbe stato il caso, lo chiediamo alla giunta Mozzillo, di bloccare l’erogazione dei fondi? Se fosse confermato che i dipendenti finiti nelle maglie della giustizia si sono assentati dal lavoro senza giustificazione perché premiarli? E’ una questione di opportunità ma anche di meritocrazia. E soprattutto che messaggio si dà ai cittadini? Peraltro sono in arrivo altri soldini (una cifra di tutto rispetto) anche per l’anno 2016. I beneficiari? In primis sempre i vigili urbani e poi altre decine di dipendenti coinvolti nell’inchiesta antiassenteismo scattata nel giugno 2015 in cui finirono 85 (non) lavoratori su 128. Ricordate il celebre brano di Adriano Celentano-Claudia Mori “Chi non lavora non fa l’amore”? Al Comune di Orta di Atella chi non lavora guadagna di più. Il mondo all’incontrario.
Mario De Michele