Nicolas Maduro, presidente ad interim del Venezuela, ha presentato la sua candidatura per le elezioni del 14 aprile e ha lanciato immediatamente la sua campagna con un meeting-fiume a Caracas nel quale ha chiesto ai suoi militanti di aiutarlo “a portare avanti il progetto rivoluzionario bolivariano” di Hugo Chavez.

E mentre l’erede di Chavez raccoglieva l’eredita’ dell’amato caudillo, Caracas faceva i conti con un nuovo mistero, apparentemente risolto all’ultimo minuto. Alla scadenza del termine per la presentazione delle candidature, non c’era ancora nessuna notizia di Henrique Capriles, il leader quarantenne dell’opposizione che ieri sera aveva annunciato di accettare la sfida della presidenza con Maduro. In seguito si Š capito che Š stata proprio il comizio di Maduro, con decine di migliaia di persone in piazza, ad impedire fisicamente a Capriles di presentare la propria candidatura. Il sito ufficiale del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), che ha accettato di prorogare i termini di presentazione delle candidature visti gli ingorghi in centro, informava a met… giornata solo di tre candidature registrate: quella di Maduro e quelle di due candidati minori. Poi, a fine pomeriggio, la prima schiarita. El Universal, il quotidiano vicino a Chavez, scriveva con enfasi che la candidatura di Capriles era stata presentata ufficialmente a suo nome da rappresentanti delle opposizioni, unanimi nella scelta. Quindi sembrava fatta, anche se il Cne manteneva il silenzio. Giallo risolto quindi, salvo nuove sorprese. Le preoccupazioni su una eventuale esclusione di Capriles si erano accentuate nelle prime ore del giorno in chi ricordava che solo ieri sera Maduro aveva annunciato che la famiglia di Chavez si riservava ”di intraprendere azioni legali contro questo signore per le offese che ha lanciato riguardo alla vita e alla morte del comandante”. Cabriles – il candidato su cui gli Usa puntavano in modo esplicito per dare una nuova guida al Venezuela – aveva accusato Maduro di avere mentito sull’agonia e la morte di Chavez e aveva puntato l’indice contro i legami di potere della famiglia del caudillo. Oggi Maduro ha presentato al Cne lo stesso programma di governo con il quale Chavez ha vinto le elezioni dello scorso ottobre. ”Sono venuto a chiedere al nostro padre libertador, Simon Bolivar, che mi illumini e al nostro padre redentore, il comandante Chavez, che mi dia forza e saggezza per compiere la missione che mi ha affidato lo scorso 8 dicembre”, ha detto. Dopo la breve cerimonia nella sede del Consiglio elettorale, Maduro si Š spostato sulla piazza Diego Ibarra, dove ha pronunciato un discorso di oltre due ore ed ha presentato la squadra che lo accompagner… nella breve campagna elettorale – dieci giorni in totale – prima delle presidenziali anticipate. Oltre ai riferimenti quasi mistici alla figura del defunto presidente – “il mio cuore Š connesso a quello di Chavez, la sua forza di luce si Š espansa e ci protegge con le sue benedizioni” – Maduro ha chiesto al popolo venezuelano di aiutarlo ad affrontare la sfida della violenza criminale nel paese. “Siete disposti a prendere nelle mani un fucile e morire per difendere la patria?” ha chiesto alla folla, lanciando lo slogan “Chavez, lo giuro, il voto Š per Maduro”, che si aggiunge all’ormai consolidato “Chavez vive, la lotta continua”.

 

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