Il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, nel pomeriggio di oggi ha incontrato il ministro dell’ambiente dell’Ambiente Gian Luca Galletti in visita in Campania e ad Acerra. Tra il primo cittadino di Acerra ed il titolare del dicastero dell’Ambiente c’è stato un cordiale e franco colloquio che ha toccato diversi punti. Si è partiti dall’esaltante dato della raccolta differenziata nella città di Acerra, per poi proseguire sulla necessità di garantire la terzietà dei controlli delle emissioni dello stesso impianto di termovalorizzazione, sulla necessità di rimuovere le ecoballe stoccate dinanzi l’impianto e sulle risposte chiare e decise da dare alla popolazione. Al ministro Galletti è stato presentato un dossier sulle criticità ambientali del territorio acerrano e dietro l’invito dello stesso ad indicare possibili soluzioni per affrontare le problematiche, il sindaco ha presentato una relazione sottolineando l’urgenza di agire «per tutelare la salute pubblica, rafforzare l’azione contro le ecomafie, fare maggiore chiarezza ed evitare speculazioni mediatiche: la popolazione della città di Acerra ha raggiunto nell’anno 2013 il 71.04% di raccolta differenziata, arrivando al secondo posto nella classifica di Legambiente per le città al di sopra dei 50mila abitanti; nel mese di febbraio 2014 Acerra si è attestata al 73% di raccolta differenziata dei rifiuti.

Un dato che un tempo qualcuno definiva da Nord Italia, e che invece, indica che gli esempi positivi ci sono anche al Sud». «A noi – prosegue ancora il primo cittadino di Acerra nella sua relazione – non soddisfa il fatto che la vigilanza sulle emissioni dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sia effettuata dalla stessa società che gestisce la struttura. La comunità acerrana ha bisogno di rafforzare la fiducia nell’impegno delle istituzioni sovracomunali. La nostra comunità non ha ottenuto, né ottiene tuttora, i benefici che erano stati assunti; non sono arrivati i ristori per cui il Governo si era impegnato al momento dell’accensione dell’impianto. La nostra comunità non ottiene neanche riduzioni sulla bolletta elettrica e, subisce la tassa provinciale (uguale per tutti i Comuni della Provincia di Napoli), necessaria a coprire i costi provinciali per lo smaltimento della frazione indifferenziata». Nello stesso colloquio con il ministro Galletti si è parlato della presenza delle ecoballe sulle piazzole antistanti il termovalorizzatore. «Una vera e propria spada di Damocle. Con l’arrivo della buona stagione, cresce anche il nostro timore che possa ripetersi quanto accaduto nell’agosto del 2012, quando un vasto incendio ha bruciato un’intera piazzola di ecoballe provocando ulteriori danni all’ambiente e, quindi, alla salute pubblica».

Per il sindaco di Acerra esiste l’esigenza di ribadire che «la comunità di Acerra, più di tutto, chiede risposte chiare, certe e rapide, su ciò che il Governo intende realizzare, anche e soprattutto sui tempi e sulle risorse per gli interventi di bonifica. Innanzitutto, il nostro territorio nei decenni passati è stato sottoposto ad un vero e proprio saccheggio ambientale, a causa di insediamenti industriali altamente impattanti. La bonifica di alcune aree, pure ampiamente riconosciuta dagli enti preposti, è gravemente disattesa. Le aziende che da alcuni decenni sono venute ad impiantare le loro attività in questa zona, hanno dato l’illusione di uno sviluppo economico e sociale della nostra popolazione, ma in realtà hanno stravolto e distrutto il sistema di produzione fondato sull’agricoltura, di cui vivevano – e tentano di vivere ancora oggi – le nostre famiglie. I prodotti della nostra agricoltura oggi vengono respinti per paura o pregiudizio. E per l’Area dello sviluppo industriale che ricomprende Acerra, continuano ad essere presentate richieste di insediamento di industrie, anche per il trattamento dei rifiuti speciali». Il ministro Galletti ha assicurato che il suo ministero farà da “facilitatore” per cercare di venire in contro alle esigenze di tutti i territori. Dal sindaco Lettieri sono giunti anche alcuni suggerimenti: «Senza tregua contrastiamo, insieme a tutte le Forze dell’Ordine, lo sversamento illecito dei rifiuti. Questo controllo incessante avviene grazie al lavoro di pattugliamento e prevenzione degli agenti della Polizia Municipale, reso più efficace anche dalla partecipazione attiva dei singoli cittadini e della rete di comitati. Non abbiamo alcuna possibilità, dato il Patto di stabilità interno, di assumere personale specifico e qualificato da impegnare nel controllo del territorio. Occorre che si realizzino su base regionale o provinciale procedure e interventi per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto su tutto il territorio. Noi tutti, da soli, non possiamo sostenere il peso dell’intera problematica ambientale. E senza la previsione di un fondo di rotazione specifico per gli Enti locali, al di fuori del patto di stabilità interno e assolutamente vincolato, sarà difficile per i nostri comuni continuare ad individuare le necessarie risorse economiche per la rimozione dei rifiuti abbandonati presso i fondi». Nel corso dell’incontro di questo pomeriggio è stato anche ribadito che «è ormai urgente garantire la mappatura dei territori, la tracciabilità dei prodotti e la loro sicurezza. Riscontriamo il bisogno non solo di rendere noti i siti inquinati delle nostre terre, ma a tutela del territorio e della salute pubblica, chiediamo interventi per tutelare e salvare la terra, le falde acquifere e le coltivazioni sane, e l’avvio in tempi brevissimi di azioni di bonifica. Come è necessario e urgente un programma straordinario di screening della popolazione, per la salvaguardia della salute pubblica».

 

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