“Registriamo l’impegno della Giunta De Luca nel richiedere l’istituzione di un tavolo di trattative con il Governo. Ma non basta. Restiamo critici con la Regione Campania perché non mette al primo posto della sua agenda il lavoro e il sostegno attivo al reddito”. A parlare è Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania. Il Movimento 5 Stelle domani sarà in piazza con i lavoratori, partecipando al corteo. “Siamo accanto ai lavoratori dell’Almaviva e della Gepin – spiega – e ci siamo attivati a tutti i livelli per portare la loro vertenza nelle istituzioni. In Parlamento ci sono già due interrogazioni M5S. C’è il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che si è impegnato in prima persona. A livello regionale chiediamo di far arrivare subito in Consiglio la mozione M5S nata dall’ascolto dei lavoratori che stanno rischiando di perdere il lavoro. E non solo, chiediamo la convocazione immediata e urgente di un Consiglio monotematico sulle vertenze Almaviva e Gepin, che da sole valgono 700 posti di lavoro, e sulla crisi del lavoro in Campania”. “Si chiedono consigli monotematici su tanti argomenti, ma non sul lavoro, che è invece la vera priorità. Stiamo per inviare una nota a tutti i consiglieri regionali perché appoggino questa nostra richiesta”, fa sapere Ciarambino. “Non basta mettere pezze a colori ad una situazione che sta esplodendo in Campania – spiega Gennaro Saiello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Attività Produttive – rischiamo in poche settimane di perdere solo nel comparto call center oltre 700 posti di lavoro. A questa crisi si aggiungono le altre come quella di un altro comparto fondamentale dell’economia ossia i piccoli laboratori d’analisi”. “Bisogna dare risposte programmatiche al lavoro in Campania – conclude Saiello – queste gravi crisi chiedono alla Giunta regionale di battere i pugni sul tavolo del Governo Renzi, emblema di quella politica che a tutti i livelli si è disinteressata della Campania e del Mezzogiorno non facendole rientrare nella programmazione di veri investimenti di sviluppo”.

 

 

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