NAPOLI – «Tra perdoni calati dall’alto e incarichi assegnati a fidati e parenti sembra di essere tornati al tempo dei viceré. Ed ora l’inno della rivoluzione arancione è diventato il canto dei sanfedisti» lo afferma in una nota il consigliere regionale del PD Antonio Amato
«Troppi errori, troppe deficienze, troppe inefficienze. Il Partito Democratico non può sostenere in alcun modo un’amministrazione comunale inabissata nelle sabbie mobili di un pantano che essa stessa ha creato. Soprattutto, è inaccettabile che, proprio su quello che doveva essere un fiore all’occhiello, la trasparenza, si sia invece scivolati nella più triste tradizione di Ferragosto di nomine a dir poco discutibili e improvvisati concorsi. Il tutto, inoltre, lasciando seri dubbi sulla legittimità delle procedure. La macchina comunale di un’amministrazione complessa come quella partenopea, ha sicuramente necessità di essere riformata, a partire dalla valorizzazione delle risorse umane esistenti. La metodologia utilizzata non sembra rispondere a queste necessità. Pure in regione» afferma Amato «c’era stato un tentativo di affidare incarichi nel mese di agosto. Siamo riusciti a far rimandare il tutto a settembre, chiedendo e ottenendo massime garanzie di trasparenza. Eppure lì governa il centro destra. La verità è che in democrazia non si perdona, si fanno valutazioni politiche. Qui la politica, invece, sembra del tutto scomparsa. Conosco bene» conclude Amato «le difficoltà che ha dovuto affrontare questa amministrazione, il grave momento di crisi generale, e pure la buona volontà di un sindaco che sicuramente con onestà sta profondendo tutto se stesso in questa esperienza. Ma tutto questo non basta, non può più bastare. Forse, anziché alla ricandidatura, il sindaco dovrebbe iniziare a chiedersi se esistano ancora le condizioni per portare avanti l’attuale esperienza amministrativa»