La Commissione Ambiente, presieduta da Carmine Schiano, ha discusso questa mattina con il Vice Sindaco Tommaso Sodano della convenzione che il Consiglio Comunale dovrà approvare per la costituzione dell’Ambito Territoriale Ottimale Napoli 1 per realizzare, così come previsto dalla Legge Regionale, l’esercizio in forma obbligatoriamente associata tra Napoli e altri 8 Comuni dell’area a Nord della città, delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti, una scadenza molto importante, come ha sottolineato il presidente Schiano, per la futura organizzazione del settore.

La Legge Regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 ha infatti definito, ha spiegato il Vice Sindaco Sodano, gli Ambiti Territoriali Ottimali in cui è divisa la Regione: essi coincidono, per le province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno con i territori delle ex province, mentre il territorio della provincia di Napoli è stato suddiviso in tre ATO. La città di Napoli fa quindi parte dell’ATO Napoli 1 insieme ai Comuni di Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Crispano, Frattaminore.

Dopo l’approvazione della Convenzione da parte dei Comuni, sarà un organo denominato Conferenza d’Ambito a stilare il vero e proprio piano, che comprenderà l’aspetto di gestione degli impianti che, grazie a questa nuova organizzazione, saranno presenti in ogni Ambito: Napoli avrà a disposizione, oltre all’inceneritore di Acerra, 3 impianti di Stir (Stabilimenti di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti), risolvendo così i molti problemi organizzativi che finora hanno caratterizzato il sistema vigente per il conferimento dei rifiuti. Nell’elaborazione dello schema di convenzione che il Consiglio comunale dovrà approvare, il Comune di Napoli ha lavorato per inserire alcune garanzie a beneficio dei Comuni più piccoli (Napoli da sola ha il 72% degli abitanti dell’ambito). E così, è stata inserita nella convenzione una modalità di assunzione delle decisioni più importanti che salvaguardi i Comuni minori ed è stato stabilito che la presidenza dell’Ambito sarà a rotazione (ogni tre anni) e che anche la sede, che la legge destina al Comune più popoloso, possa essere spostata in un altro Comune tra quelli aderenti. Gli Ambiti dovranno essere operativi dal 1° gennaio del 2015, e ciò consentirà di far coincidere l’entrata in funzione dell’ATO con quello della Città metropolitana.

I consiglieri che sono intervenuti si sono soffermati: sul risparmio di gestione che tale nuovo sistema potrebbe comportare (Schiano); sulle ricadute sul piano dell’ordine pubblico che potrebbero esserci non essendo stata ben valutata la questione dell’utilizzo dei dipendenti degli ex Consorzi di Bacino e sulla eventuale necessità di prevedere voci di bilancio relative al mantenimento degli ATO (Moretto); sul costo della struttura da costituirsi e sulla valutazione, finora assente, dell’incidenza sul costo dello smaltimento dei rifiuti, che grava sui cittadini napoletani, delle molte presenze temporanee in città, dai turisti ai pendolari (Vernetti); sulle forme di raccordo previsto tra queste strutture e l’istituenda Città Metropolitana (Gennaro Esposito).

Sui diversi aspetti sollevati, il Vice Sindaco ha spiegato che il nuovo sistema consentirà al Comune una migliore e più economica gestione (ad esempio l’utilizzo dello Stir di Caivano, un impianto più moderno, che farà risparmiare sui costi di permanenza presso gli impianti della frazione stabilizzata). Più in generale, sui costi dello smaltimento, che poi si riversano sulla tariffa pagata dai cittadini, il Vice Sindaco ha precisato che sicuramente va valutata la possibilità di riportarne una parte sulla fiscalità generale perché alcuni costi, come quelli legati al decoro e agli eventi, oltre che alla presenza di pendolari, non possono essere tutti pagati dalle famiglie. La struttura dell’Ambito, invece, ha spiegato Francesco Iacotucci dello staff dell’assessorato, funzionerà con personale distaccato temporaneamente dai Comuni. Il costo previsto nella convenzione, di 50 centesimi ad abitante che i Comuni dovranno mettere a disposizione, invece, non costituirà una nuova voce di bilancio in quanto sarà tratto dalle somme che già il Comune versa alla La Sapna, la società provinciale che gestisce attualmente il ciclo dei rifiuti. Più in generale, ha concluso Sodano, è da considerare positivamente la nuova organizzazione introdotta dalla Legge Regionale che, però, ha lasciato margini di incertezza sulla questione del personale degli ex Consorzi di Bacino, questione delicata perché, mentre il Comune di Napoli si è attenuto alla legge, assumendo negli anni scorsi il personale necessario dal Bacino Napoli 5 (che sostanzialmente è stato svuotato), altri Comuni hanno fatto assunzioni al di fuori di questo ambito.

Infine, anche se su questo piano, come su altri, si procede in programmazioni dai tempi sfalsati (si varano gli ATO mentre si definiscono i confini e il funzionamento della Città metropolitana) tuttavia Napoli, ed anche la Città metropolitana una volta istituita, avrà vantaggi dalla organizzazione in ATO e dal futuro Piano di Ambito che sarà ispirato dall’obiettivo di abbattere i costi della gestione dei rifiuti e di migliorare i servizi per i cittadini.

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