NAPOLI – Le Commissioni Ambiente e Urbanistica, hanno oggi nuovamente discusso sui diversi aspetti del problema Bagnoli, con la partecipazione del Vice Sindaco Sodano e dell’assessore all’Urbanistica De Falco, per dare il proprio indirizzo sulle decisioni da prendere, ha sottolineato il presidente della Commissione Ambiente Marco Russo in apertura, su un’area che mantiene la propria centralità in una prospettiva di rilancio della città, insieme all’area orientale, e che è stata fortemente danneggiata sia dagli episodi criminali che dai tagli imposti dal Governo.

 

Molti i consiglieri intervenuti che hanno espresso differenti valutazioni, sia sul problema della ricostruzione di Città della Scienza che in generale su Bagnoli e l’intera area occidentale. Per Lebro la ricostruzione di Città della Scienza deve avvenire nel modo migliore e più veloce, ma cogliendo l’occasione per ridare ai cittadini la spiaggia; Santoro si è pronunciato per una revisione dello strumento urbanistico, visti i fallimenti degli ultimi 20 anni, e per la delocalizzazione della Città della Scienza nell’ex Colonia Ciano che consentirebbe di saldare l’area flegrea con Coroglio confermando la vocazione turistica dell’intera zona; Coccia il destino di Città della Scienza va visto nel complesso della storia di Bagnoli che rischia, con l’ordinanza di sequestro dei suoli, di vedere il fallimento della Bagnolifutura e la sottrazione al patrimonio pubblico dei suoli e, sulla rimozione della colmata, porsi il problema etico della destinazione dei materiali; per Antonio Borriello una decisione di buon senso è la ricostruzione di Città della Scienza in loco facendo uno sforzo per conciliare le istanze legittime della fruizione della spiaggia e della opinione pubblica e scientifica che chiede la ricostruzione di Città della Scienza; per Moretto occorre vincolarsi alla realtà superando divisioni ideologiche spostando le strutture danneggiate e cominciando il recupero della spiaggia; per Moxedano la risposta da dare all’atto criminale implica la ricostruzione in loco rinunciando a visioni solo tecnicistiche o ideologiche; per Caiazzo occorre tutelare, con Città della Scienza, una presenza sul territorio e rivedere il Piano Attuativo di Bagnoli, nella complessità dell’area occidentale e con la partecipazione dei cittadini; per Grimaldi una soluzione per Città della Scienza va trovata nella stessa area di Bagnoli allo scopo di salvaguardare un quadro unitario delle attività riconfermando le linee strategiche del Piano Regolatore; per Fellico restano validi i principi del piano regolatore di ripristino della linea di costa e rimozione della colmata; per Varriale occorre ricostruire lì dov’era il padiglione bruciato facendo una riflessione sul fatto che l’errore di fondo è stato non prevedere nessuna forma di reindustrializzazione per l’area di Bagnoli; per Troncone la ricostruzione in loco è resa possibile dalla validità dell’accordo di programma siglato con la Fondazione Idis  e dal fatto che soltanto ¼ della struttura è andato distrutto e che, seppure non considerati beni monumentali, i capannoni di Città della Scienza hanno valore come archeologia industriale; per Vernetti occorre non lasciare alla mano criminale le decisioni per cui la struttura va ricostruita com’era; per Attanasio è pensabile una allocazione all’interno del Parco in quanto la ricostruzione in loco darebbe luogo a ricorsi dei cittadini; per Schiano le scelte vanno concordate con l’amministrazione e tenendo ferma la vocazione turistica della zona.

 

Il Vice Sindaco Sodano ha comunicato che i tecnici del Ministero stanno facendo valutazioni sia sui risvolti giuridici connessi alle due ipotesi della ricostruzione in loco e della delocalizzazione confermando che l’orientamento dell’amministrazione è per una ricostruzione veloce che mantenga l’unitarietà della Città della Scienza e considerando che in ogni caso la parte di spiaggia antistante va ricostruita. A tal fine, l’orientamento è quello di chiedere una modifica normativa che consenta di utilizzare i 50 milioni disponibili per la bonifica (in attesa degli ulteriori fondi richiesti al Governo per la rimozione della colmata) per bonificare la parte di costa che va da Coroglio al pontile di Bagnoli allo scopo di ridare la spiaggia ai cittadini. L’accordo di programma relativo alla rimozione della colmata va rivisto in quanto non c’è più la disponibilità di Piombino ad accogliere nel suo porto i materiali.

Per l’assessore De Falco, per il quale non va abbandonata l’idea di una localizzazione nell’ex acciaieria (per tale ipotesi occorre aspettare il Riesame sul problema del sequestro dei suoli), ma in ogni caso bisogna tenere ferma la normativa e gli strumenti urbanistici, che non hanno mai messo in discussione il trasferimento delle strutture che non possono essere restaurate in quanto non sono considerate beni monumentali.

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