NAPOLI – “Si deve partire dalla biblioteca e, in tempi ragionevoli, riportarla suo antico splendore”. Il ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, ha visitato il Complesso dei Girolamini, insieme con il procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo, il custode giudiziario della biblioteca, Mauro Giancaspro, e il procuratore aggiunto Giovanni Melillo che coordina le indagini sul furto di volumi antichi. Ad accoglierlo anche Francesco De Sanctis, il filosofo napoletano appena designato alla guida del Consiglio Superiore dei beni culturali. “L’incontro è stato utile per fare il punto situazione – ha affermato il ministro – per vedere quali sono le tappe”. La priorità, dice Ornaghi, “é la biblioteca”.
“Il mio impegno – ha sottolineato – a rendere fruibile la biblioteca , in tempi ragionevoli, al pubblico e agli studiosi c’é”. “Finche c’é il sequestro non si possono comprensibilmente avviare i lavori – ha spiegato – con il dissequestro si comincerà secondo quelle tappe che a suo tempo vennero fissate per il programma di rivitalizzazione”. “Le risorse per una situazione come questa vanno trovate”. Lo ha detto il ministro per i Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, a, termine della visita del Complesso dei Girolamini a Napoli. “Esaminiamo le cose concrete che si possono fare – ha affermato – è concreto chiedersi se ci sono o no le risorse, e la mia risposta e che vanno trovate”. “E’ questo l’impegno che prendo a precisa domanda – ha precisato – a partire da noi, a concentrarsi sulle cose essenziali”. Per quanto riguarda il resto del Complesso, che è dell’Ordine di San Filippo Neri, “si farà tutto quel che c’é fare nel rispetto delle competenze”. Per questo complesso monumentale, “cosi come per altri dieci, si deve arrivare a una disciplina”. “Sul resto dei complessi monumentali, 11 in tutto e non solo a Napoli – ha aggiunto – cercheremo di risolvere la questione delle competenze dello Stato”. E questo senza “mischiare i problemi” altrimenti “non ne risolviamo nemmeno uno”. Il ministero, ha poi spiegato, “ha in questo momento una competenza su alcune cose, non su tutto il complesso” e il fatto che “dica sì o no su certe cose”, riferendosi a un matrimonio che si sarebbe dovuto celebrare nel complesso, cosa che non è avvenuta, “non vuol dire che sia proprietario del complesso”.