NAPOLI – Gli ispettori del ministero dell’Economia bocciano la contabilità 2011 del Comune di Napoli: “I documenti esaminati – si legge nella relazione conclusiva – espongono dati che non rappresentano in maniera veritiera la condizione in cui versa l’Ente”. Critiche che l’assessore al Bilancio, Salvatore Palma, respinge ai mittenti: “Nella relazione ci sono errori di valutazione, secondo noi gli ispettori arrivano a conclusioni errate”.
Dello scambio di accuse riferisce oggi, nell’edizione napoletana, il quotidiano La Repubblica. Gli ispettori del ministero hanno esaminato i conti di Palazzo San Giacomo dal 3 settembre al 5 ottobre, producendo alla fine una relazione di duecento pagine in cui, tra l’altro, si sostiene che nel 2011 il Comune di Napoli avrebbe violato per oltre 61 milioni di euro il patto di stabilità: a gennaio 2012 la Giunta invece aveva comunicato di averlo rispettato con un margine di quasi 3 milioni. Anche sul patto, secondo l’assessore Palma, “si arriva a un risultato partendo da considerazioni e presupposti errati”. L’amministrazione municipale sta preparando una controrelazione per rispondere ai punti di merito sollevati dagli ispettori, ma per l’assessore esiste anche un problema di fondo: “Un mese non basta per capire la situazione di un Comune importante come quello di Napoli”.
“Il 95% dei rilievi mossi dagli ispettori si riferisce ad annualità antecedenti al 2011, quindi ci risultano estranei. Per quanto riguarda i rilievi mossi a questa amministrazione, a cui è dedicato il 5% dell’intera relazione, una parte sono dovuti ad una diversa metodologia di rilevazione contabile, che non impatta sui conti, mentre un’altra parte riguarda i crediti di dubbia esigibilità non tenendo conto però della cosiddetta operazione verità da noi compiuta”. Lo afferma in una nota l’assessore al Bilancio del Comune di Napoli Palma. La relazione degli ispettori, sostiene Palma “é infatti antecedente all’approvazione del rendiconto 2001, quindi non tiene conto di ciò che abbiamo compiuto: l’eliminazione di 874 milioni di euro di crediti di dubbia esigibilità e di 300 milioni di euro di crediti insussistenti o ritenuti inesigibili, cioé lo stralcio dal conto di bilancio di quasi un miliardo e duecento milioni di euro. Si tratta di un’operazione di verità contabile in linea, per altro, con i rilievi che gli ispettori hanno mosso alle passate amministrazioni. Un ulteriore rilievo avanzato è relativo, poi, alla possibilità di maturazione di ulteriori 300 milioni di euro di crediti di dubbia esigibilità e che tiene conto del basso indice di riscossione sottolineato dagli ispettori: anche in questo caso, la valutazione non è corretta perché il calcolo compiuto dagli ispettori in termini di percentuale di riscossione è stato tarato su un ammontare di residui molto più ampio di quello reale, poiché non hanno tenuto conto dello stralcio del miliardo e duecento milioni di euro da noi praticato”. Per quanto riguarda infine lo sforamento del patto di stabilità, osserva sempre l’assessore “dobbiamo segnalare che i rilievi mossi sono stati avanzati su un documento non definitivo (il conto consuntivo 2011), dunque non tenendo conto delle rettifiche e degli assestamenti posti in essere nel rendiconto definitivo approvato poi dal Consiglio comunale. Sempre per quanto riguarda lo sforamento, gli ispettori indicano come determinante il conferimento di 43 milioni di euro ad Asia quale aumento del capitale sociale: una valutazione errata. Quel conferimento, regolarmente approvato dal Consiglio comunale, a seguito delle necessità manifestate dalla stessa società, ha prodotto investimenti dettagliati anche nell’atto di accompagnamento alla delibera stessa. Se c’é quindi un ritardo nella realizzazione del programma di investimenti dell’ Asia non é attribuibile all’amministrazione”. “Un conferimento di tal genere, che pure inciderebbe in termini di cassa e non di competenza sul patto di stabilità, è stato arbitrariamente riqualificato dagli ispettori, che lo hanno considerato non come contributo in conto capitale ma come differenziale di corrispettivo (cioé come spesa corrente) facendolo dunque incidere sul patto”, conclude Palma.
“Fa bene l’assessore Palma a preparare tutte le controdeduzioni del caso alla bocciatura dei conti 2011 inflitta al’amministrazione comunale dalla Ragioneria dello Stato. Anche perché se, come affermano gli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato, il Comune di Napoli ha sforato il Patto di Stabilità per ben 61 milioni di euro, le conseguenze potrebbero rivelarsi davvero gravi per la città”. Così il consigliere comunale, Domenico Palmieri, capogruppo di Liberi per il Sud del Consiglio Comunale di Napoli. “Nelle more dell’epilogo di una vicenda sulla quale questa amministrazione si gioca il suo futuro, credo che sia doveroso per l’assessore relazionare prima di tutto in aula, laddove cioé quel bilancio, grazie alla sua maggioranza, è stato approvato”, sottolinea. “E’ chiaro – conclude Palmieri – che qualora non la si dovesse spuntare con gli ispettori della Ragioneria Generale dello Stato, le dimissioni di questa giunta dovrebbero essere l’imperativo categorico”.