NAPOLI. “La recente pronuncia della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge regionale sull’accreditamento delle strutture sanitarie, crea una situazione di forte disagio e di precarietà giuridica per i circa 2mila centri privati accreditati della regione Campania”. A lanciare l’allarme, l’on. Vincenzo D’Anna, presidente nazionale di Federlab Italia, l’associazione dei laboratoristi d’analisi.
“Case di cura, centri di riabilitazione, strutture ambulatoriali, laboratori di analisi e centri di radiologia – prosegue il parlamentare – restano ora in mezzo al guado e privi della definitiva legittimazione per poter erogare prestazioni sanitarie per conto del Servizio Sanitario Regionale”.
Per l’on. D’Anna necessita, in questa fase: “una norma nazionale che proroghi i termini già scaduti per il completamento delle procedure di accreditamento definitivo delle strutture sanitarie in Campania essendo decorsi quelli di legge fissati al 31 dicembre del 2010”.
Va segnalato, inoltre, incalza ancora il leader nazionale dei laboratoristi, come: “a quelle stesse strutture siano stati, paradossalmente, imposti requisiti strutturali, strumentali e di personale particolarmente onerosi a tutela della qualità delle prestazioni sanitarie erogate e questo senza che il percorso di verifica di tali ‘requisiti’ sia mai stato completato entro il termine di legge”.
“L’attivazione di procedure d’urgenza promesse dal presidente della giunta regionale Stefano Caldoro – conclude l’on. D’Anna – dovrà essere approvata dall’assemblea legislativa in tempi ristretti nelle more dei provvedimenti governativi che mi impegno a sollecitare, nella duplice veste di parlamentare della Repubblica e di presidente di Federlab Italia, a tutela delle migliaia di operatori delle strutture sanitarie campane”.