«L’ASL di Caserta pagando quanto dovuto alle cooperative che lavorano coi budget di salute conferma parte delle proprie gravi responsabilità, poi però continua a dire menzogne, nascondere la verità e soprattutto a smantellare nei fatti questo sistema» lo afferma Antonio Amato Presidente della Commissione Regionale per i Beni Confiscati.
«Non è solo una questione economica, piuttosto è prevalente, negli atti burocratici che stanno mettendo in campo i dirigenti dell’ASL, la distruzione di un’eccellenza campana. Un’eccellenza che coinvolge i beni confiscati ma non solo. L’ASL di Caserta deve semplicemente rispettare la legge che le impone, nelle more dell’emanazione delle linee guida, di far proseguire i PTRI sostenuti con budget di salute secondo la metodologia fin qui utilizzata, non certo attraverso il ribaltamento delle procedure e la ricerca di accreditamenti che valgono per le cliniche private alle quali quest’ASL tiene tanto. So che Caldoro segue personalmente la vicenda e spero che entro 48 ore giunga una nota ufficiale della Regione per imporre il semplice rispetto delle regole. Abbiamo già denunciato» continua Amato «il ritardo dell’emanazione delle linee guida da parte della giunta, ma dopo colloqui intercorsi col Presidente Caldoro, attendiamo che ci sia una netta svolta anche su questo. Nel frattempo» conclude il Presidente Amato «l’ASL di Caserta non provi a mescolare le carte e ad avventurarsi in dichiarazioni poco felici. Non è a rischio solo la chiusura della Nuova Cucina Organizzata, ma l’esistenza stessa di una metodologia socio sanitaria che determina risparmio per le casse pubbliche e straordinari risultati nei termini di garanzia dei diritti»