“La candidatura di Vincenzo De Luca e’ nata, di fatto, contro la legge”. Così, Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra al Consiglio regionale della Campania, durante la puntata di Omnibus su La7. “Quando una candidatura nasce così si è deboli, – ha aggiunto Caldoro – si è ricattabili. Lo sei tu, il tuo staff ed il tuo partito”. “Da garantista – dice ancora Caldoro – non commento la vicenda giudiziaria ma sollevo il problema della menzogna. Quando si parla a nome della Regione – ha precisato Caldoro in riferimento alla prima presa di posizione di Palazzo Santa Lucia – si dice la verità e non si usano le istituzioni per fini personali. Si ha il dovere della trasparenza”. Politicamente, secondo Caldoro, “la Campania non può essere rappresentata in maniera caricaturale. Sui trasporti si rischia di non pagare gli stipendi, le liste d’attesa in sanità aumentano. La Campania non può tornare indietro. Sulla sanità – ha sottolineato Caldoro – si sono perse risorse e si è proceduto a nominare commissari nelle Asl con scarsa trasparenza, lontani dalle norme nazionali e dai regolamenti che pure ci sono. Serve trasparenza e rispetto della legalità”. “La politica – ha aggiunto Caldoro – ha valori e i partiti devono confrontarsi su questi temi per recuperare terreno e credibilità. Ed in Campania il Pd non può ignorare i problemi di oggi. A livello nazionale, bisogna riconoscerlo e si possono avere idee diverse, Renzi ha avviato una fase di innovazione. Nel Sud il Pd mette in scena un film già visto, vecchio, questo processo non c’è stato. Bassolino e De Luca – ha ancora risposto – sono il film vecchio. Un problema del Pd”. Incalzato sulla Legge Severino e su Berlusconi, Caldoro ha poi detto: “a me non convincono alcuni aspetti della legge. In tempi non sospetti ha proposto modifiche. Ad oggi l’unico che ha pagato e’ stato Berlusconi”. Rispondendo, poi, a chi gli ha ricordato che anche Berlusconi e’ un film vecchio, Caldoro ha risposto: “il cavaliere riesce sempre ad essere ‘un film sempre attuale’. È la sua forza. Lo ha dimostrato anche accettando la sfida non facile di Bologna”. Sulla Campania per finire “serve serietà e serve tornare al buon governo. Quello che abbiamo messo in campo e che nessuno, numeri alla mano, può contestare. Noi ci prepareremo – alludendo chiaramente a Lettieri – con una espressione della società civile e del mondo produttivo”. E sul rischio Cinque Stelle e Di Maio, l’ex presidente della Campania ha detto: “non credo abbiano elementi di novità tali da governare una città come Napoli. Per Di Maio sono felice perché è un campano che ha meritatamente un ruolo prestigioso. Questo ruolo poi ti richiede anche di candidarti nella tua città”.