“Siamo in un paese nel quale ti svegli la mattina per buttare il sangue in una regione come la Campania, cerchi di fare il tuo dovere da uomo libero e ti devi guardare da farabutti di ogni tipo”. Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della trasmissione di LiraTv.

Come al solito il governatore della Regione Campania va sopra le righe. E Bolla tutto come “imbecillità” e la bufera scoppiata dopo le sue dichiarazioni su Rosy Bindi, per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è servita a fargli riconquistare “il consenso di tutto il partito dei disgustati di cui mi onoro di essere il leader”. Vincenzo de Luca cita Verdone, Alberto Sordi, Vittorio de Sica, ma anche Claudio Baglioni, il giorno dopo la bufera scoppiata per le sue dichiarazioni su Rosy Bindi. E lo fa per dimostrare che “l’espressione vai a morire ammazzato che immaginavo fosse una espressione di folclore abbiamo imparato che in realtà è una grave minaccia. Non una espressione di gergo ma un programma di azione”. “Voi pensavate a Baglioni come ad un uomo romantico, perfino delicato che guardava le magliette trasparenti. Ha fatto una canzone dal titolo vai a morire ammazzato – ha aggiunto – che noi non pensavamo fosse di carico ideologico, ma che il camorrologo di corte e di salotto definirebbe messaggio carico di violenza”. Rimanda poi le sue riflessioni sulla bufera scattata su di lui dopo le sue dichiarazioni su Rosy Bindi, al 4 dicembre, “anzi al 5 dicembre”. Sarà allora, dice il governatore della Campania, Vincenzo de Luca, dopo il referendum costituzionale che “non mancherò di dire una mia parola caritatevole a tutti quelli che hanno espresso opinioni, addirittura pensieri profondi come qualche carica istituzionale che ci ha illuminato di immenso per la profondità di pensiero”. “Rimando tutto a dopo il referendum – ha detto a LiraTv – oggi ci limitiamo a qualche divagazione poetica”.

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