In un lungo post su Facebook il governatore campano Vincenzo De Luca torna sull’episodio dei pazienti curati a terra a Nola. “A Nola si è verificato un episodio grave – scrive – ma bisogna fare chiarezza. Innanzitutto esprimo la mia totale solidarietà e il mio apprezzamento per il lavoro eccezionale che fanno i medici e gli infermieri nelle nostre strutture. Nessuno alzi bandiere che non gli appartengono, e si risparmino le attestazioni di solidarietà penosa: i medici non ne hanno bisogno, perché sanno di avere tutto il rispetto e la gratitudine delle persone perbene”. “La mia contestazione non è stata fatta ai medici, che hanno provato a fare l’impossibile per assistere i pazienti in quelle condizioni, ma ai responsabili della struttura, che hanno già avuto un provvedimento disciplinare. Non solo per non aver avuto la prontezza e la capacità organizzativa nel trovare soluzioni alternative per gestire l’emergenza, ma anche per non aver informato nessuno di questo problema. Noi abbiamo saputo di questa vicenda dopo 48 ore”. “Dunque – prosegue De Luca – se qualcuno immaginava di sfruttare questo episodio per mettere in piedi una campagna di aggressione e diffamazione nei confronti della Campania, ha sbagliato a farsi i conti. In primo luogo perché noi abbiamo intenzione di accendere ancora di più i riflettori sulla #sanità campana, individuare le responsabilità e dimostrare che stiamo voltando pagina: vi posso garantire che da questa indagine avremo delle sorprese, e scopriremo che la sanità campana è quella che ha retto meglio questa emergenza in tutta Italia”. “In secondo luogo – osserva – perché quella di Nola è un’altra parte del disastro organizzativo, gestionale e finanziario che abbiamo ereditato, e che stiamo letteralmente rivoltando con un lavoro che farebbe tremare i polsi a chiunque per quanto è gravoso: i tre dirigenti di Nola che sono stati sospesi, infatti, sono il direttore sanitario del presidio contrattualizzato nel 2014, il primario di medicina d’urgenza nel 2011 e il responsabile del pronto soccorso nel 2007”. “Per il resto – sottolinea il governatore campano – sono d’accordo con il Ministro Beatrice Lorenzin: la sanità campana deve voltare pagina, e il primo passo da compiere è proprio mandare a casa i commissari di Governo, che sono arrivati con sei mesi di ritardo e stanno complicando ulteriormente i nostri problemi anziché risolverli. In Campania – conclude – non avevamo i conti consuntivi approvati nelle Asl dal 2012, non c’era una sola rete delle emergenze, l’80% delle strutture aveva ancora i commissari, avevamo un 118 disastrato e non esisteva una medicina sul territorio. Ci siamo caricati sulle spalle una croce e stiamo già avendo risultati entusiasmanti, nonostante la sanità campana abbia oltre un miliardo di euro in meno rispetto alle altre regioni, essendo la regione più penalizzata dal riparto del fondo nazionale”.