“Bene le strutture dell’Istituto di Nisida ma c’è ancora da fare per arrivare a livelli assistenziali sufficienti. Con piccoli investimenti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria e l’utilizzo di alcuni specialisti del Distretto Sanitario 25, territorialmente competente, si potrebbero avere visite specialistiche in sede ma soprattutto un servizio odontoiatrico interno che sembra essere la prima necessità dei giovani reclusi, anche sul versante della prevenzione”.

Lo ha dichiarato Nicola Caputo Consigliere regionale del Pd e Presidente della Commissione Trasparenza nel corso della sua visita all’Istituto Penale Minorile di Nisida. Ancora una tappa nel percorso di indagine sui livelli di assistenza sanitaria erogati negli istituti penitenziari della Regione Campania. Alla visita hanno preso parte la consigliera regionale del Pd e segretaria della Commissione Giulia Abbate, il dott. Lorenzo Acampora, Direttore della UOC Tutela della Salute negli Istituti Penitenziari delegato dalla Direzione Generale Asl Na1C, il  Direttore del del Distretto sanitario n. 25 dott. Annamaria Agiata, ilò Direttore dell’I.P.M. di Nisida dott. Gianluca Guido e il Dirigente del Centro Giustizia Minorile per la Campania dott. Giuseppe Centomani.                                    .

“L’istituto Penale Minorile di Nisida si presenta in buono stato, non ci sono problemi di sovraffollamento, in questo momento ospita 38 ristretti di cui 3 donne, una di queste in stato di gravidanza. In media i ragazzi hanno 17 anni e nonostante la giovane età presentano difficoltà sul versante neuropsichiatrico e per quelli che hanno fatto uso di stupefacenti sono presenti anche problematiche epatiche”.

“Nell’Istituto prestano a vario titolo 2 medici di cui uno incaricato (L.740/70), 2 infermieri per 8 ore giornaliere e 2 dirigenti psicologi a tempo pieno. Ci sono 45 unità di personale di Polizia Penitenziaria ripartite nell’arco delle 24 ore nonché diversi educatori ed insegnanti. Tuttavia nei casi di emergenza si registra come dichiarato dal direttore dell’IPM il ricorso ai servizi territoriali di continuità assistenziali e nei casi più gravi del 118 in quanto, dato il numero di ristretti non è possibile, secondo gli standard regionali prevedere una guardia medica attiva h 24”.

“Il Presidente della Commissione, Nicola Caputo dichiara che lavorerà anche dal Parlamento Europeo per migliorare le condizioni carcerarie, in particolare per i giovani reclusi puntando sul loro recupero sociale e tenendo alta l’attenzione sulla garanzia dei livelli essenziali di assistenza”.

“Il carcere dovrebbe essere comminato ai minori – spiega Caputo – solo nei casi più gravi e per il minor tempo possibile. Purtroppo la mancanza sul territorio campano di comunità ad indirizzo terapeutico impedisce il compimento di percorsi riabilitativi iniziati nel penitenziario e che non trovano riscontro all’esterno. Chiederò – conclude il Presidente della Commissione Trasparenza –  al Governatore Stefano Caldoro, le ragioni per cui in Campania non esistono sufficienti comunità terapeutiche accreditate con il SSN per il recupero di quei minori che vengono sottoposti a misure di detenzione esterna, vista la continua crescita del numero di minori che ottengono misure alternative alla detenzione”.

 

 

 

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