Per anni e’ stato il volto e la testa dei No Global. Oggi, ”lavoro dietro le quinte”, dice. Francesco Caruso, napoletano, 37 anni, nelle proteste, nei cortei, non lo si vede da un po’. A pochi giorni dall’uscita nelle sale cinematografiche di ‘Diaz’, il film di Daniele Vicari, lui che c’era parla di quei giorni, del G8 di Genova.

Dice che ”e’ stata una lezione persa, per tutti”. In Italia ”c’e’ stato in questi anni uno sbalorditivo clima di assuefazione”. Ma all’ANSA annuncia: ”Il disastro del Governo Monti determinera’ un rilancio dei movimenti di protesta e del conflitto sociale”. Di quei giorni, della scuola Diaz, Caruso ricorda questo: ”Carlo Giuliani in una pozza di sangue, i pestaggi, la violenza”. Ma anche ”un caos creativo di cui purtroppo si e’ persa traccia”. ”A Genova riuscimmo ad intercettare forse per la prima volta un malcontento, un disagio diffuso – racconta – E’ stata una grande occasione persa, per la politica che se avesse ascoltato attentamente quello che dicevamo non si sarebbe arrivati a questa crisi, e anche per noi che mostrammo una certa incapacita’. Ci trovammo di fronte una eccedenza creativa che ando’ ben oltre i nostri schemi organizzativi”. Per anni, aggiunge, ”nel periodo del Berlusconismo un clima di assuefazione ha coinvolto tutti, anche gli stessi movimenti di protesta”. Ma ora qualcosa sta cambiando per Caruso. E per capirlo bisogna guardare alla Spagna: ”Quello che succede li’, le riforme, le proteste, succede immediatamente anche in Italia. Ed e’ quello che accadra”’.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui