“Che risultati sta producendo la lotta biologica al cinipide, il parassita distruttivo del castagno? Quali strategie sono state messe in campo per controllare e limitare l’uso di fitofarmaci negli ambiti territoriali?”. Sono alcune delle domande poste dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano contenute in una dettagliata interrogazione rivolta al presidente De Luca e Alfieri, consigliere del Presidente per l’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca. “Da anni questa specie molto temibile di parassita ha messo in ginocchio gli imprenditori del settore di tutta la Campania – sottolinea Cammarano – un vero e proprio crollo della produzione, fino al 90%, ormai conclamato e che non trova soluzione negli interventi normativi nazionali e regionali di questi anni”. “Una situazione di grave emergenza che sta arrecando ingenti danni di tipo economico e occupazionale – fa notare il consigliere regionale – con particolare rilevanza non solo per l’Irpinia, ma per l’intero settore agroalimentare della Campania”. “Con un decreto Ministeriale, lo scorso 2 dicembre 2015, sono stai riconosciuti i danni causati alle produzioni castanicole campane – spiega Cammarano – parliamo di circa 5 mila aziende di produzione e 25 di trasformazione che versano in una condizione di grande difficoltà”. “Nel novembre dello scorso anno numerosi comuni interessati, soprattutto nella provincia di Salerno, nonché l’ente Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano – aggiunge il consigliere regionale – hanno presentato alla Regione Campania, formale richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per l’anno 2016 visto l’ennesimo calo di produzione che si attesterà sul 95%”. “La coltivazione del castagno in montagna tra l’altro – prosegue – rappresenta una risorsa per contenere i rischi di dissesto idrogeologico, la protezione da incendi di vaste aree, la cura del sottobosco, l’assetto ambientale oltre che un’opportunità di marketing del territorio”. “Nella nostra interrogazione chiediamo, inoltre, se e quando sia stata inoltrata da parte della Giunta Regionale la richiesta di stato di calamità al ministero – conclude Cammarano – e i tempi effettivi di erogazione dei premi relativi alle misure previste nei bandi per l’agricoltura biologica della programmazione 2014/2020”.

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