NAPOLI – Un esposto alla procura della Repubblica di Napoli per denunciare “punti critici” ed “eventuali irregolarità nella realizzazione di Città della Scienza” sarà depositato domani dall’europarlamentare Enzo Rivellini. Il dossier, presentato oggi alla stampa, sarà consegnato anche al commissario europeo Hahn, ai ministri Barca e Profumo e ai vertici delle istituzioni locali Regione, Provincia e Comune di Napoli.

Nell’incartamento, l’eurodeputato ripercorre le fasi burocratiche e amministrative che hanno portato alla nascita di Città della Scienza. Secondo Rivellini, “nel 1993 la Regione Campania assegnò 10 miliardi di vecchie lire alla Fondazione Idis, che non era ancora proprietaria dell’area, per la realizzazione del primo lotto del progetto”. “Fondi che – afferma il deputato europeo – sono stati prelevati da un programma europeo esclusivo dedicato al recupero e alla trasformazione di aree siderurgiche”. Nel dossier, inoltre, Rivellini rileva come il progetto “di massima e il primo stralcio esecutivo” di Città della Scienza fossero “in contrasto con il Piano regolatore del 1972, con la modifica nel 1978 e anche con la variante della zona occidentale adottata dal Comune di Napoli nel 1996”. Un dossier che, come sottolineato dal deputato europeo, ha lo scopo di “fare luce e chiarezza su quanto accaduto negli ultimi 20 anni” e, allo stesso tempo, “servirà anche all’Europa per poter dare i contributi per la ricostruzione in modo idoneo”. Da Rivellini è giunto un fermo sì alla rapida ricostruzione del polo scientifico distrutto nel rogo del 4 marzo e la proposta di delocalizzare la struttura negli spazi della Mostra d’Oltremare che – conclude Rivellini – “potrebbero essere disponibili fin da subito”. Nelle prossime ore, come annunciato, Rivellini incontrerà il presidente della Fondazione Idis Silvestrini “per un confronto”.

 

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