NAPOLI – Si è aperto oggi, nella sala Campanella in piazza del Gesù, il convegno Napoli“ Città della tolleranza, dell’accoglienza e della convivenza” promosso dalla Vicepresidenza del Consiglio comunale, dall’Assessorato ai Beni comuni e alla Democrazia partecipativa e dall’Assessorato al Welfare e alle Politiche dell’immigrazione.

La vice presidente del Consiglio comunale, Elena Coccia, ha introdotto la prima giornata dei lavori, dedicata al tema della tolleranza religiosa, soffermandosi sul concetto di tolleranza che, ha sottolineato, non ha più il significato di sopportazione, ma è il primo passo per contrastare il pensiero unico e l’intransigenza. In nome della ricerca della possibilità di convivenza e coesistenza, la Coccia ha poi proposto che Napoli possa diventare luogo di incontro e di confronto tra i protagonisti del conflitto nei Territori, per arrivare alla proclamazione di due Stati per due popoli.

Il dibattito è stato animato dagli interventi dei rappresentanti delle diverse comunità religiose presenti in città – Luciano Cirica, vice presidente della Fondazione Evangelica Villa Betania, Massimo AbdAllah Cozzolino direttore della Moschea di piazza Mercato, Miriam Rebhun Gaudino per l’associazione Amicizia Ebraico-cristiana di Napoli, Giuliana Martirani, docente di Geografia dello Sviluppo all’Ateneo Federiciano e Corrado Maffia, presidente della Scuola di Pace – che hanno concordato sulla necessità di una vera partecipazione di tutti alla vita sociale ed economica della città e del Paese per rendere effettiva la multiculturalità e arginare l’intolleranza, superando le differenze.

Sul superamento del concetto di tolleranza a favore del principio di eguaglianza sostanziale ha posto l’accento anche l’assessore alla Democrazia partecipativa, Alberto Lucarelli, che ha sottolineato come le tre dimensioni dei diritti, sociali, politici e civili, acquisiscono una forma compiuta solo se vengono portate avanti insieme. Lucarelli ha, quindi, ricordato il contributo messo in campo da Giunta e Consiglio insieme per realizzare una vera partecipazione e affermazione dei diritti dei rifugiati, dei migranti e dei loro figli nati in Italia ma, ha sottolineato, se le democrazie locali non vengono messe in condizioni di funzionare, il Welfare municipale perde di senso.

I lavori del convegno proseguiranno domani, con inizio alle ore 10, con la giornata dedicata alla tolleranza interetnica che sarà presieduta da Sergio D’Angelo, assessore al Welfare, e vedrà gli interventi, tra gli altri, di Massimo Revelli, dell’Università del Piemonte Orientale, di Lida Viganoni, Rettore dell’Università L’Orientale, e di numerosi rappresentanti di comunità etniche e associazioni di volontariato operanti sui temi della tolleranza e dell’incontro tra le culture.
Nel corso dei lavori, il sindaco Luigi de Magistris proclamerà Napoli “Città della tolleranza, dell’accoglienza e della convivenza”.

 

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