“In un momento in cui la corruzione in sanità dilaga in Campania e coinvolge i più grandi ospedali, quale miglior modo per celebrare la Giornata contro la Corruzione in Sanità che nominare come commissario della sanità campana una personalità di alto profilo e libera dalle clientele della politica? Su questo rinnoviamo con forza il nostro appello al Governo. Non vorremmo mai che, per onorare il ‘patto delle fritture di pesce’ che evidentemente tiene e ha incoronato Renzi nel Pd campano, il Governo nominasse De Luca commissario ad acta per la sanità. Sarebbe un oltraggio al diritto alla salute di questa terra. Di De Luca è ormai nota la propensione al clientelismo (vedi fritture di pesce e il noto ‘metodo Coscioni’) e la scarsa competenza, come dimostrano la situazione disastrosa degli ospedali campani e l’impugnativa del bilancio regionale”. Lo dice la capogruppo del MoVimento 5 Stelle Valeria Ciarambino a proposito della Giornata nazionale contro la Corruzione in Sanità che cade in un momento drammatico per la Campania. “Loreto Mare, Pascale e Santobono sono solo gli ultimi gravi scandali finiti al disonore delle cronache giudiziarie nazionali – sottolinea Ciarambino – si va dalle gare irregolari, all’assenteismo, alla corruzione negli appalti con l’applicazione del 4% di tangenti fino alla fabbricazione di documenti falsi per le assicurazioni. E in questo quadro allarmante non mancano gli interessi della camorra”. “Quello che è certo è che i controlli a livello di ospedali, Asl e Regione Campania non funzionano – evidenzia Ciarambino – ci sono stati gravi fatti di corruzione senza che gli organismi interni alle strutture e alla Regione abbiano esercitato il dovuto controllo e siano intervenuti preventivamente”. “Anche per questi motivi – prosegue – De Luca non può ricoprire il ruolo di commissario ad acta”. “E’ passato un mese da quando abbiamo sollecitato l’Anac ad inviare ispettori anticorruzione presso le strutture sanitarie della Campania, partendo da quelle coinvolte negli scandali più recenti – fa notare Ciarambino – si tratta di applicare uno specifico protocollo di intesa siglato nel luglio 2016 tra Anac, Ministero della Salute e Agenas, ma finora tutto tace”. “La Campania ha bisogno di tutta l’attenzione possibile, in una terra dove la sanità è devastata non devono più accadere fatti come questi – conclude Ciarambino – Abbiamo informato anche il Ministero della Salute della nostra iniziativa e ci auguriamo che quanto prima si decida di provvedere”.
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