Il più strenuo oppositore alla candidatura di Nicola Cosentino ha un nome e un cognome: Angelino Alfano. Che ha eretto un muro invalicabile per impedire il ritorno in Parlamento del deputato casertano. Quando si è profilata l’ipotesi della discesa in campo di Cosentino, il segretario nazionale del Pdl ha lanciato un ultimatum al Cavaliere: “Scegli tra me e lui, se si candida lui, non mi candido io”.

Un aut aut che ha definitivamente sbarrato la strada all’ex sottosegretario. E solo dopo l’irremovibile presa di posizione di Alfano, ieri pomeriggio si è chiusa l’estenuante trattativa sul caso Cosentino, con il pollice verso. L’ex leader campano del Pdl se l’è legata al dito. E durante la conferenza stampa di oggi ha sparato a zero sul segretario nazionale: “Io lavorato per il partito e sono stato tra la gente, ottenendo ottimi risultati, non sono un fighetto di palazzo, o un perdente di successo”. Cosentino non lo cita ma il riferimento ad Alfano è chiaro come il sole, perché pronuncia queste parole dopo che i giornalisti gli hanno chiesto come mai il segretario nazionale si sia posto in prima fila contro la sua candidatura.

 

Frontale la stoccata riservata a Stefano Caldoro. Anche il governatore della Campania ha alzato la voce a Roma per chiedere la bocciatura dell’ex sottosegretario. E Cosentino non usa mezzi termini: “Lui ha spinto contro la mia candidatura? Non saprei, so solo che io ho spinto lui a vincere le elezioni regionali”.

 

Mario De Michele

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