CAIVANO . Il coordinamento comitato fuochi si prepara a ricevere il ministro Nunzia de Girolamo nella giornata di domani. Pubblichiamo la nota stampa in cui si formulano una serie di domande e i avanzano una serie di richieste. “Quotidianamente si apprende di terreni devastati da montagne di rifiuti industriali, che sono tranquillamente in produzione, e di prodotti avvelenati che, altrettanto tranquillamente, arrivano ai mercati dell’ortofrutta, anch’essi spesso controllati dai camorristi.

Finalmente qualche funzionario di buona volontà fa il proprio dovere, assicurando almeno un minimo di tutela alla salute pubblica. Ma fitto e assordante continua il silenzio di chi sa e non parla, perché informazioni, da tempo, ci sono e restano coperte. Non ci siamo certo dimenticati dei cavolfiori gialli di Caivano: quelle notizie giacevano, come tante altre, da anni nei cassetti!

 

Le notizie fanno rumore mentre chi muore, muore in silenzio. La cosa più assurda è che non sono le morti a disturbare il POTERE, ma il cosiddetto “allarmismo” (così si chiama ora, di questo siamo accusati), che deriva dalle notizie e dalla nostra azione di denuncia.

Ed è nel silenzio che si pensa di svolgere le bonifiche: vediamo girare intorno all’affare gli stessi nomi che organizzavano i viaggi dei veleni. Solo un cambio di casacca: ora si porta il verde.

–       E chi controllerà costi ed efficacia delle bonifiche? Gli stessi che hanno controllato la realizzazione delle discariche o la gestione dei depuratori o lo smaltimento delle scorie radioattive o il traffico dei rifiuti industriali?

Un ministro campano le sa queste cose o Roma è troppo lontana?

 

ECCO LE NOSTRE RICHIESTE AL MINISTRO:

Il Corpo forestale dello Stato, che fa capo proprio al Ministero dell’Agricoltura, come dicevamo, ultimamente si è distinto per impegno e per risultati.

–       Il Ministro è in grado di assicurare la continuità di questo lavoro?

–       Abbiamo bisogno di un piano acque.

Bisogna monitorare sistematicamente le acque di falda a tutti i livelli, ma, al tempo stesso, dobbiamo portare acqua pulita nelle nostre campagne. Che cosa può fare il ministro per favorire il decollo di opere pubbliche adeguate a questo scopo? Solo con un largo utilizzo dei Fondi strutturali europei possiamo farcela, anche attraverso una riconversione orientata e incentivata a prodotti NO food, ma che abbiano mercato e non utilizzati per biomasse.

La Regione Campania ha recentemente istituito

–       un marchio di tutela sanitaria dei prodotti agricoli, ma l’iniziativa deve essere sostenuta a livello ministeriale. Questo impegno può prenderlo fin da subito il Ministro?

Può e vuole il governo nazionale creare le condizioni più favorevoli per questi interventi o bisogna che venga formalizzato lo stato di “disastro ambientale”?

Noi chiediamo che in tutti questi processi siano inseriti meccanismi di vera partecipazione dei Comitati di cittadini, principalmente nei controlli da effettuare sulle procedure di bonifica.

 

Una cosa a noi è sempre più chiara, ed è bene che sia chiara a tutti: NOI NON SIAMO PIÙ “GENTE”, ORMAI SIAMO UN POPOLO !!!

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