”L’Arsan sarà sciolta”. Lo ha annunciato il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca. “E’ una struttura clientelare e la chiudiamo”, ha aggiunto riferendosi all’agenzia regionale per la sanità. “Abbiamo – ha spiegato De Luca – servizi nella struttura regionale che sono in grado di fare il lavoro di monitoraggio e controllo. Risparmiamo così otto milioni e qualche direttore o cda perfettamente inutili”. “Metteremo in atto una vera rivoluzione nella sanità regionale”. Ha aggiunto De Luca, spiegando che “i primi obiettivi sono l’abolizione delle liste d’attesa e dei tetti di spesa che dovranno poter sostenere la spesa per tutto l’anno, senza che i fondi finiscano, come accade oggi, a luglio”. De Luca ha illustrato i numeri che indicano “un disastro nella sanità che ci pone in condizioni preistoriche”, ha detto. “Attualmente ci vogliono – ha aggiunto facendo alcuni esempi – all’ospedale Moscati di Avellino 217 giorni di lista d’ attesa per una visita cardiologica o neurologica e 282 giorni per una ecografia addominale. All’Asl Napoli1 700 giorni per una visita oculistica e 100 giorni per una risonanza magnetica, all’ospedale di Caserta sei mesi per una cistoscopia. Con questi numeri in Lombardia o in Veneto verrebbero a prenderci sotto casa”. De Luca ha spiegato che “questi sono dati scandalosi nel rapporto con i cittadini: non puoi dire a una persona anziana o a una donna che ha il dubbio di un tumore ci vediamo tra dieci mesi, perché è chiaro che va al San Raffaele di Milano e così spendiamo 300 milioni l’anno di mobilità passiva, finanziando gli ospedali del nord. In due giorni devi avere la possibilità di farti la visita. Ci vorranno investimenti su tecnologie, su cui stiamo sfruttando la coda dei fondi europei 2007-2014 e medici, su cui siamo in trattative con il ministero, ma penso che in un anno ci riusciremo”. Per migliorare la performance sui tetti di spesa, De Luca ha annunciato che “viene costituito l’ufficio di vigilanza ispettiva della Regione Campania: oggi non c’è nessuno che controlla niente (e questo era parte del lavoro che doveva fare l’Arsan). L’Ufficio controllerà l’appropriatezza delle prestazioni, le anomalie, con assoluto rigore. Non abbiamo molte risorse ma fino all’ultimo euro sarà speso come dio comanda”.


 

 

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