POZZUOLI – Cattivi odori creati dall’impianto del depuratore di Cuma e l’assenza di un sistema di digestione anaerobica sono stati accertati nel corso di un sopralluogo effettuato questo mattina dai consiglieri comunali di Pozzuoli della VI Commissione Ambiente assieme all’assessore comunale del settore, Franco Cammino.
Nel corso dei controlli all’interno del depuratore, la delegazione è stata accompagnata da Paolo Massarotti, custode giudiziario dell’impianto e dai rappresentanti della società Hydrogest, Maurizio Marchetti e Fabrizio Di Nardo. “La nostra commissione già a fine agosto aveva redatto un documento che poi è stato recepito dalla giunta con una delibera e inviato all’assessorato regionale all’Ambiente nel quale chiediamo immediati interventi per il miglioramento funzionale dell’impianto – afferma il presidente della commissione Ambiente, Michelangelo Luongo -. Riteniamo che sia fondamentale il buon funzionamento dell’impianto, sia per la tutela ambientale che per gli aspetti legati alla risorsa mare. Durante la visita abbiamo rilevato alcune criticità, peraltro già segnatale alla Regione, a cominciare dagli odori molesti prodotti da alcune fasi di lavoro dell’impianto di depurazione: stazione ingresso, impianto liquami, fase di sabbiatura e disoleazione, centrifugazione dei fanghi e fase di ispessimento dei fanghi stessi”. Problemi sono stati rilevati anche per il deposito degli automezzi che trasportano i fanghi che è maleodorante. La commissione ha chiesto, inoltre, di utilizzare i fondi europei per la depurazione anche per coprire gli alvei all’aperto presenti a Pozzuoli. Per quanto concerne la digestione anaerobica la commissione intende capire i motivi per i quali i fanghi non sono stabilizzati e perché si rinuncia a tale fase che comporterebbe la produzione di energia a partire dal biogas. “Sono problemi – ha detto Luongo – che dobbiamo affrontare e che sicuramente non permetteremo che tecnici, per quanto autorevoli e bravi, non tengano conto degli indirizzi dettati dalle amministrazioni locali democraticamente elette”. La commissione, poi, ha eseguito anche un campionamento dei liquidi in uscita dal depuratore. “Sul versante della rifunzionalizzazione per l’adeguamento dell’impianto alla normativa vigente per quanto riguarda lo scarico dell’ex effluente depurato nel mare di Licola – conclude Luongo – sono stati fatti passi avanti abbastanza sensibili tanto è vero che i campionamenti di acqua prelevati stamani in uscita dall’impianto erano limpidi”.