Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’Amelio, ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Marco Pannella, su iniziativa del capogruppo di Campania Libera, Psi, Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli. “L’Italia e Napoli devono molto a Marco Pannella, un campano come noi, che è stato consigliere comunale nella nostra città, che ha fatto tanto per il nostro Paese in quanto protagonista di importanti conquiste civili, come le leggi sul divorzio e per l’aborto” – ha sottolineato Borrelli – che ha ricordato “il forte senso etico del leader dei Radicali teso a dimostrare che c’è una politica che combatte per i problemi che stanno a cuore ai cittadini e lo fa senza chiedere nulla in cambio. Troppo spesso – ha concluso l’esponente dei verdi – Pannella ha ricevuto attacchi ingiusti, come è avvenuto negli ultimi tempi della sua vita”. Nell’entrare nel merito dei lavori, il Consiglio ha preso atto, sulla base di quanto deciso dalla Giunta delle Elezioni, della sospensione dalla carica per vicende giudiziarie del consigliere Carlo Iannace (De Luca Presidente in Rete) e la surroga con Francesco Todisco, che ha fatto il suo ingresso in Aula, e ha, poi, approvato a maggioranza, con l’astensione delle opposizioni, le Delibere di Giunta regionale per l’approvazione della variante complessiva dell’Autorità di bacino regionale Campania Sud per il bacino idrografico del fiume Sele, al piano stralcio difesa delle coste dell’ex Autorità di bacino del Sarno, e al P.s.a.i. relativo all’autorità di bacino regionale Campania Centrale. Procedendo nei lavori, il Consiglio ha approvato a maggioranza (presenti 43, votanti 43, favorevoli 29, contrari 14, 0 astenuti 0, non votanti 3), col voto contrario delle opposizioni, la proposta di legge per la semplificazione della procedura dei direttori delle Aziende sanitarie e ulteriori misure di razionalizzazione”, che risponde all’esigenza di accelerare il procedimento di nomina dei direttori generali delle Asl al fine di migliorare il servizio pubblico regionale e garantire un più alto livello di tutela della salute, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale. La pdl introduce misure di semplificazione del procedimento di nomina dei direttori generali delle Asl, disponendo che il Presidente della Giunta regionale, su conforme deliberazione della Giunta, nomini il direttore generale direttamente tra i soggetti inseriti nell’elenco degli idonei della Regione Campania o di altre regioni, così come previsto dalla normativa statale e secondo l’analogo procedimento adottato dalla Regione veneto. Ad aprire la discussione sul provvedimento, la relazione del Presidente della V Commissione Raffaele Topo (Pd): “siamo di fronte ad una modifica normativa in materia, introdotta dal Ministro Madia, cioè dalla legge n. 124 che attribuisce la delega al Governo ad intervenire in questa materia e fissa criteri direttivi molto chiari; questa legge entrerà in vigore ad avvenuta formazione dell’elenco nazionale dei direttori generali, quindi tra un anno e più; non riesco a fare previsioni, ma per fare un albo nazionale credo che un po’ di tempo ci voglia. In Campania ci sono i commissari nelle ASL dall’ottobre del 2014, tra un po’ saranno due anni. Come è noto, i commissari possono durare un mese, due mesi, tre mesi; vi ricordo che i direttori generali durano da tre a cinque anni. E’ complicato amministrare Aziende con bacini di utenza di circa 1 milione di abitanti (parlo di Napoli), così grandi, con dirigenti che hanno un orizzonte temporale nella nomina molto stretto e sempre provvisorio e quindi soggetti alle oscillazioni del tempo, di quello che accade ogni giorno, anche, diciamo, della programmazione della Regione, che ovviamente richiede una stabilità delle amministrazioni alle quali la programmazione si riferisce”. L’esponente del Pd ha, quindi, sottolineato: “occorre porre fine ai commissariamenti, è ora di nominare di direttori generali seguendo stringenti criteri di merito e di competenza, ed attuare le scelte strategiche dell’amministrazione regionale per dare ai cittadini della Campania una sanità migliore, soprattutto per l’attuazione di quanto previsto dal nuovo piano ospedaliero”. Sulla legge c’è stato un intenso dibattito, con il capo dell’opposizione di centrodestra Stefano Caldoro che ha evidenziato che “la Campania sarà l’unica Regione a non applicare la legge Madia che pone paletti più stringenti e meritocratici per la nomina dei manager della sanità” ed ha anche evidenziato i possibili profili di illegittimità costituzionale della normativa, tema sul quale ha insistito anche la portavoce del M5S Valeria Ciarambino che ha ricordato “l’immobilismo della giunta regionale nell’ultimo anno nella nomina dei direttori generali e l’improvviso ricorso ad una norma che istituzionalizza la politicizzazione della sanità, come nel peggiore passato”. A favore del provvedimento si è, invece, espresso il consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente in Rete) sottolineando che “questa proposta di legge consentirà di applicare una legge che già trova attuazione in altre regioni virtuose e che consentirà di nominare al più presto i direttori delle aziende sanitarie e di migliorare la qualità e l’efficienza del sistema sanitario campano. “E’ fondamentale che i direttori siano nominati perché ogni scelta che viene compiuta deve avere una chiara responsabilità – ha detto il capogruppo di Campania Libera Francesco Borrelli – , ma le nomine devono essere di altissimo profilo con professionisti di provata capacità e competenza”. “Oggi abbiamo commissari con un profilo mediocre ai quali non possiamo contestare alcunchè perché vivono una condizione di precarietà – ha aggiunto il consigliere Nicola Marrazzo (Pd) -, la nomina dei direttori è fondamentale per migliorare la sanità nell’interesse dei cittadini e ci assumeremo la responsabilità di farlo, a giudicarci saranno i cittadini al momento nel voto” . “Ieri è stata una giornata storica per la nostra regione, sono state rimosse le ecoballe da Taverna del Re, si avvia a soluzione un problema storico grazie alla politica del fare del presidente De Luca, un impegno rispettato pienamente, come tante iniziative messe in campo in un anno di legislatura – ha detto Franco Moxedano (Idv) – ; c’è necessità urgente della nomina dei direttori e condivido l’appello del consigliere Borrelli e ripreso da altri consiglieri. Sono convinto e fiducioso che il presidente De Luca, nell’apprezzabile assunzione di responsabilità, saprà garantire che le nomine siano espressione di merito e di capacità e non di interessi politici che, nel passato, hanno disastrato la sanità. Un dato è certo: la sanità necessita di una svolta perché il diritto alla salute non è garantito. Servono direttori capaci e responsabili per dare concretezza a questa importante svolta”. “Se il presidente De Luca si assume questa responsabilità, definita così importante dalla maggioranza, se, poi, le scelte si riveleranno fallimentari, si dimetterà?” – ha chiesto il capogruppo di FI Armando Cesaro. “I manager potranno tirare fuori la sanità dal pantano delle gestioni commissariali e segnare quella svolta che serve alla sanità. Mi sembra pleonastico insistere sulla necessaria competenza di queste nomine perché certamente essa sarà il punto di riferimento delle scelte che saranno operate” – ha concluso il capogruppo Giovanni Zannini (Cd-Sc). “La commissione non ha svolto i lavori secondo le norme. Il registro generale è arrivato in aula senza aver fatto il percorso giusto e per questo chiedo se c’è la possibilità legale di discutere questo atto” – ha rilevato il consigliere Luciano Passariello (FdI), in apertura della discussione sulla legge. “Il regolamento vigente prevede l’obbligo del presidente della commissione di consentire del tempo per emendare, ma il presidente della commissione lo ha posto in votazione senza consentirlo. Impugniamo quindi l’atto perché non si può modificare il regolamento. Avevamo mesi per gli emendamenti ma ci fu suggerito di fare un tavolo prima di arrivare in aula, poi così non è stato. Il registro generale è arrivato in aula senza aver fatto il percorso giusto”, per questo motivo Passariello ha abbandonato l’aula. “Non ho nessuna intenzione di accumulare potere di nomina, non voglio più nominare o prorogare commissari, voglio rientrare nell’ordinario e garantire il livello di assistenza sanitaria di cui i campani necessitano” – ha detto il Presidente Vincenzo De Luca – che, sul tema dell’indipendenza delle nomine in sanità dalla politica, ha sottolineato: “i commissari da noi nominati fino ad oggi sono tutti dirigenti regionali, totale indipendenza, anzi, siamo stati noi ad assumerci la responsabilità di sciogliere l’Arsan, guidata da uno dei principali responsabili del disastro della sanità campana, scelta alla quale i 5 Stelle si sono opposti, una cosa è la trasparenza – ha rimarcato -, l’altra è l’ipocrisia sulla trasparenza”. Il vertice della Regione Campania ha, dunque, garantito che la nomina dei direttori avverrà nel massimo rispetto della competenza, della professionalità, del merito, nell’assoluto interesse dei cittadini della Campania ad una sanità di qualità”. Quanto alla procedura d’urgenza adottata sul provvedimento, De Luca ha ricordato che la Campania è chiamata ad attuare le norme del nuovo piano ospedaliero, scelte strategiche fondamentali per segnare la svolta nella sanità campana e per le quali è necessario avere direttori generali nella pienezza dei poteri e delle responsabilità. Nel proseguire i lavori, il il Consiglio ha approvato alcuni debiti fuori bilancio e, di seguito, all’unanimità, con 39 voti favorevoli, la proposta di legge per il cambio di denominazione del Comune di Capaccio in Comune di Capaccio-Paestum, provvedimento introdotto all’esame dell’Aula dal capogruppo di De Luca Presidente in Rete, Carmine De Pascale, che ha ricordato: “questa proposta di legge ha già avuto un iter nella precedente legislatura e ha visto anche il referendum consultivo che ha dato parere favorevole, ma non è giunto a conclusione per il termine della legislatura. E’ una scelta adottata e confermata dalle istituzioni locali e profondamente condivisibile perché consente di valorizzare sul piano culturale e turistico un intero territorio”. Infine, il Consiglio ha approvato, con 25 voti favorevoli e 7 astenuti, la proposta di legge “Norme per l’applicazione pianificata del fuoco prescritto” ad iniziativa dei consiglieri Gennaro Oliviero (Pd), Tommaso Amabile (Pd), Maurizio Petracca (Udc) e Francesco Picarone (Pd), finalizzata a favorire l’utilizzo pianificato del cd. fuoco prescritto su tutto il territorio regionale per la gestione e la conservazione di diversi ecosistemi e persegue la finalità di protezione del proprio patrimonio ambientale. A tal fine, la proposta di legge prevede l’utilizzo dei fuoco prescritto nella prevenzione incendi, nella gestione conservativa di aspetti storici e funzionali degli habitat e del paesaggio, nelle attività agro-silvo-pastorali, nella ricerca scientifica per la valutazione degli effetti del fuoco prescritto, nella formazione del personale addetto alla attività antincendio, nello sviluppo di programmi di comunicazione alla cittadinanza sui temi della prevenzione incendi e autoprotezione. All’unanimità, con 29 voti favorevoli, il Consiglio ha approvato la proposta di legge: “Modifica e integrazione alla legge regionale 3 agosto 2013 n. 10 (Valorizzazione dei suoli pubblici a vocazione agricola per contenere il consumo e favorire l’accesso ai giovani) istituzione della Banca della Terra Campana ad iniziativa della consigliere Monica Paolino (FI) ed introdotta all’esame dell’Aula dal presidente della VIII Commissione Maurizio Petracca, che ha sottolineato “l’importanza di rilanciare l’agricoltura come settore chiave per trainare la ripresa economica in Italia e nel nostro territorio favorendo le attività agricole e le produzioni autoctone”. Inoltre con l’istituzione della Banca delle Terre Campane, che raccoglie terrenti abbandonati ed incolti, si apre una nuova prospettiva riservata ai privati proprietari di terreni che intendono renderli disponibili per operazioni di locazione o di concessione temporanea. Il Consiglio ha, infine, approvato le Mozioni a firma, rispettivamente, delle consigliere del M5S Valeria Ciarambino e Maria Muscarà, sulla promozione del parto naturale e la riduzione del ricorso al parto cesareo mediante iniziative di informazione e la formazione del personale medico sanitario, per l’esclusione di cibi contenenti olio di palma nelle strutture pubbliche regionali e la previsione di una sezione dedicata alle segnalazioni dirette dei cittadini nel sito istituzionale dell’Arpac; del consigliere Alfonso Longobardi (De Luca Presidente in Rete) sull’emergenza ambinetale Monti Lattari e completamento del collettore fognario Gragnano/Castellammare di Stabia.

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