“Il Pd assume come priorità il lavoro, un tema che, in gran parte, coincide con la condizione meridionale, per quanto riguarda la disoccupazione e soprattutto quella giovanile. Altre agende, invece, come quella Monti, parlano poco del Sud.

E non possiamo dimenticare che i governi Berlusconi lo hanno considerato come un peso e non come una risorsa”. A dirlo, in un’intervista al Mattino, l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani, candidato Pd alla Camera in Campania, secondo cui “ora bisogna indicare quegli strumenti e quei percorsi che evitino al Mezzogiorno di staccarsi dal resto d’Italia e dall’Europa”. Per Epifani stare nello stesso partito con l’ex direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli non è un problema. “Parliamo del più grande partito italiano, che, in quanto largo e inclusivo, opera per tenere insieme sensibilità e pluralismi”, osserva. “Questo non vuol dire che il Pd sia agnostico. Il peso della rappresentanza del lavoro per un partito progressista è fondamentale, ma ci sono anche altri ceti e settori a cui guardare con interesse”. L’ex leader sindacale non risparmia critiche a Monti. “Quella di fare una lista personale – dice – non è una scelta nuova, ma è in continuità con quella parte del vecchio che va cambiata. Il vero problema del sistema politico italiano è che é permeato da populismi e formazioni personali antidemocratiche”. Inoltre “Monti deve fare chiarezza: punta a rendere più europeo il nostro sistema politico o a costruire un centro che, con il 10%, pensa di condizionare l’altro 90%? Tocca a lui chiarire agli elettori il rapporto tra programmi e alleanze, riconoscendo – conclude – che è il mandato elettorale a definire maggioranze e governi”.

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