“Se il Pd davvero candiderà alle Europee Andrea Cozzolino, delle due l’una: o candida un politico che aveva fatto brogli e scambi per ottenere la vittoria o, all’epoca, annullare le primarie fu un atto ingiusto contro di lui”. Così scrive sul suo profilo facebook Roberto Saviano, che invita il Partito democratico a “chiarire al più presto”, oppure “la sua credibilità continuerà a essere minata da scelte che sperano nella memoria corta degli italiani”. Cozzolino, europarlamentare uscente e candidato alle primarie del centrosinistra nel 2011 per la scelta del candidato a sindaco di Napoli, poi annullate, fu “accusato di aver vinto quelle primarie a causa di infiltrazioni e brogli – ricorda Saviano – Bersani si vide costretto ad annullare le primarie a sindaco e a inviare a Napoli, come commissario, Andrea Orlando, attuale ministro della Giustizia, al tempo responsabile nazionale Giustizia. Orlando disse che a Napoli ‘Era necessario un azzeramento’, che ‘Era in atto un’infezione nell’organizzazione del partito’. Che anzi ‘Non era più un partito, ma una federazione di correnti e subcorrenti'”. “La Dda avviò indagini per determinare il ruolo che il clan Lo Russo aveva avuto nel determinare la scelta del candidato sindaco. A distanza di tre anni cosa accade? Accade ciò che da un partito che dice di volersi rinnovare non ci si aspetterebbe. Accade che il Pd spera che la memoria si sia offuscata, per non fare chiarezza su una pagina vergognosa della sua storia”, conclude Saviano.