NAPOLI – «Un’area enorme quella dell’ex base nato di Bagnoli, 300 mila metri quadri che potrebbero rappresentare una straordinaria risorsa, ma dei quali, per il loro utilizzo militare, ad oggi sappiamo davvero poco. Anche a fronte di quanto si sta riscontrando in queste ore sui siti ex Italsider, si devono definire con chiarezza e limpidezza tutte le procedure di verifica ambientale.

I progetti messi in campo dalla Regione e dal Comune sono sicuramente interessanti, esistono rassicurazioni sulla parola dei responsabili della base circa il suo utilizzo in questi anni, tuttavia bisogna essere certi che in quell’area, proprio perché sede di una base militare per decenni, non si siano avuti fenomeni di inquinamento di falde e suoli, nonché capire come intervenire per il rischio sismico» lo affermano il presidente e i componenti della commissione regionale bonifiche Antonio Amato, Mafalda Amente, Corrado Gabriele e Anita Sala che questa mattina hanno ascoltato in un’audizione dedicata all’area in cui insiste l’ex Collegio Ciano l’assessore all’urbanistica del comune di Napoli Carmine Piscopo accompagnato dal vicedirettore generale di Palazzo San Giacomo Giuseppe Pulli, e per la giunta regionale l’ingegner Francesco Miutta e il Capodipartimento del Patrimonio Salvatore Varriale delegato del Presidente Caldoro al Tavolo Tecnico che si sta occupando del riutilizzo della ex base Nato «L’area ritornerà nelle disponibilità della Fondazione Banco Napoli che ne è proprietaria dal I ottobre e regione e comune hanno aderito alla manifestazione di interesse» affermano i commissari regionali «La Giunta vorrebbe trasferirci circa un terzo degli uffici regionali oggi ubicati tra Napoli e provincia, utilizzando i 60 mila metri quadri dell’ex collegio per risparmiare tra il 40 e il 50 percento dei fitti passivi oggi pagati per i propri uffici che occupano, complessivamente sul territorio regionale, 240 mila metri quadri, 200 mila nel napoletano. Il Comune, invece, vorrebbe realizzare una cittadella per i giovani e lo sport. E’ corretta questa interazione istituzionale» dicono i consiglieri regionali «Ci sono però alcune questioni dirimenti da verificare prioritariamente, innanzitutto gli accertamenti ambientali. Questo si associa alla deperimetrazione del SIN di Bagnoli, che lascerebbe come Siti di Interesse Nazionale, e quindi di pertinenza ministeriale, solo le ex aree industriali. Sappiamo che l’assessore Romano, in accordo col comune, sta predisponendo gli atti necessari. Molte delle aree oggi nel SIN tornerebbero di pertinenza degli enti locali anche per le azioni di bonifica secondo i dati che si hanno dai carotaggi effettuati in questi anni. Dati che invece non ci sono per la ex base Nato, dove queste analisi non si sono mai potute realizzare. Data anche la presenza di circa 20 mila metri quadri tra grotte e gallerie scavate per le esigenze del sito militare, a molte delle quali i tecnici ad oggi non sono mai potuti accedere, ravvisiamo l’urgenza di predisporre da subito tutte le procedure necessarie alle successive verifiche. Se necessaria, un’eventuale bonifica» proseguono i commissari «dovrebbe essere realizzata dal proprietario, la Fondazione Banco Napoli, ma prima di tutto servono dati e chiarezza. Anche per questo» concludono «già prima del passaggio di consegne, ottenute le necessarie autorizzazioni, ci recheremo in sopralluogo su quest’area, un pezzo importante di territorio restituito a Napoli sul quale però è necessario avere la massima chiarezza»

 

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