NAPOLI – “Valorizzare tradizioni, tipicità e qualità, diffondere e incrementare il tasso di innovazione del tessuto produttivo regionale, sono queste le condizioni essenziali per raggiungere in Campania l’auspicabile obiettivo di tornare a crescere nei prossimi anni, a tassi tali da poter ridurre i divari con aree più forti d’Italia e d’Europa”. Lo ha detto Pietro Foglia (Udc), presidente della Commissione regionale Agricoltura, intervenendo al convegno che si è svolto ad Aquilonia su “Agricoltura, risorsa ed opportunità per il territorio”.
“La Campania può farcela anche con il fondamentale contributo del proprio settore agricolo”, ha ribadito Foglia. “Se prendiamo il nostro caso – ha detto ancora il presidente della Commissione regionale Agricoltura – vediamo che l’agricoltura avellinese poggia su superfici destinate a seminativi e a cereali, a culture legnose ed in particolare nocciolo e castagno, culture ad alta specializzazione viticola ed infine aziende zootecniche a minore carico di bestiame”. “Tipologie aziendali differenti – ha spiegato il presidente Foglia – sono il risultato dell’interazione di una molteplicità di fattori: la realtà delle risorse naturali, la struttura fondiaria, le caratteristiche socio-economiche del territorio ed i rapporti che si stabiliscono tra agricoltura e contesto sul piano del mercato dei prodotti e dei fattori. L’analisi condotta ha consentito di evidenziare, a livello provinciale, le diverse componenti esistenti all’interno di quell’insieme definito genericamente ‘agricoltura’ e di mettere in luce gli aspetti specifici che caratterizzano ciascuna tipologia aziendale e di valutare le funzioni e il peso che ciascun segmento riveste nell’ambito territoriale”. “Ovviamente – ha proseguito Foglia – non si può disconoscere che alcuni risultati positivi comunque raggiunti dall’agricoltura Irpinia sono stati conseguiti anche attraverso una intelligente e proficua utilizzazione dei fondi PSR. A riguardo è auspicabile ma soprattutto doveroso, così come ho avuto già modo di fare, sollecitare l’attuazione, anche in considerazione delle imminente conclusione del PSR 2007/2013, dei Progetti Integrati di Filiera ( PIF castagna, olio e grano duro)particolarmente attesi da questo territoriononché i PIRAP ( Partenio e Monti Picentini ) seppure limitatamente a valere sulle risorse PSR già disponibili. Concludo la riflessione sul PSR ricordando, anche per la filosofia di sviluppo integrato che sottende alla misura, il bando sulla misura PSR 322 dei villaggi rurali che vede interessati circa 30 comuni Irpini al di sotto dei 2000 abitanti per una dotazione complessiva di 30 milioni di euro. E’ in atto l’attività istruttoria sulla misura 125 elettrificazione rurali che ha visto ben 26 comuni irpini parteciparvi”. Ma per il Presidente della Commissione regionale Agricoltura tutto ciò non basta: “Vanno raccolte le nuove sfide che si apriranno con la prossima programmazione dei piani di sviluppo rurale 2014/2020 ma soprattutto nuove sfide in considerazione delle ricadute certamente non favorevoli per l’agricoltura campana della prossima riforma PAC”. Discorso a parte merita il mondo della forestazione per il quale, ha spiegato Foglia, “Sono note le azioni intraprese e promosse dalla Commissione Agricoltura a fronte delle quali attendiamo ancora risposte dal governo regionale e non nascondiamo il comune stato di preoccupazione e di solidarietà ai lavoratori interessati”. Infine il presidente ha auspicato la definizione di una “nuova strategia per la zootecnia irpina favorendo l’aggregazione della offerta e promuovendo i prodotti lattiero caseari tipici locali (in particolare il pecorino di Carmasciano ed il caciocavallo dei Picentini)”.