NAPOLI – La fondazione “A voce d’e creature”, che a Napoli assiste 120 bambini e ragazzi dei quartieri più a rischio della città, chiuderà i battenti per una settimana. Niente attività dal 25 aprile al primo maggio prossimi perché i fondi stanno per terminare “e con quei pochi soldi che abbiamo – spiega, all’Ansa, don Luigi Merola, il prete anticamorra che da anni vive sotto scorta – dobbiamo pagare le bollette, tra cui la rata mensile della tassa dei rifiuti per 510 euro”.

“Ho chiesto al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di essere ricevuto, per spiegare le nostre difficoltà – dice don Merola – ma finora nessuna risposta. Perché?. Mi dispiace moltissimo ma non ho alternative. Temo che si così facendo però si possa mettere a rischio il lavoro svolto per lunghi anni dapprima a Forcella e ora all’Arenaccia”. “Finora – aggiunge don Merola – abbiamo ricevuto tante attestazioni di vicinanza dai politici che però potrebbero fare un gesto concreto: ad esempio dare una parte delle loro retribuzioni alle associazioni Onuls che tanto fanno”.

“C’é un male gravissimo che affligge questa città – conclude don Merola – è l’indifferenza. Ma io mi batterò fino all’ultimo affinché i ragazzi e i trenta operatori della fondazione non paghino prezzi troppo alti per l’indifferenza”.

 

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