NAPOLI – Sono tanti gli oratori in Campania, soltanto a Napoli sono un centinaio e “circa il doppio nel resto della regione”; la scorsa settimana il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la legge sugli oratori che, da 4 anni, era in attesa del via libera. Mancano però gli spazi per molte parrocchie, come ha fatto sapere il cardinale Crescenzio Sepe. “A volte fittiamo appartamenti – ha detto – altre volte ci occupiamo di risistemare un campetto o un altro spazio”. L’idea potrebbe essere quella di destinare a tale uso i beni confiscati alla criminalità organizzata?

“E’ un’ipotesi alla quale si sta lavorando”, ha risposto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. “Mediaticamente suona bene se viene ribattezzata ‘Legge Sepe'”, ha commentato Caldoro, ricordando la sollecitazione che in più di un’occasione era venuta dal cardinale Crescenzio Sepe. Ed è stato proprio il presule a ricordare che “il 15 dicembre 2008 mi permisi di far presente al Consiglio regionale un’esigenza sociale per aiutare i ragazzi e mettere a loro disposizione luoghi di formazione e crescita che li tenessero lontani dalle strade”. E’ “significativo, per Caldoro, “soprattutto il fatto che questa legge trovi la sua copertura nei risparmi che arrivano dai tagli ai costi della politica”. “Era una legge attesa – ha aggiunto – perché alle attività degli oratori ora va il sostegno del sistema pubblico con un aiuto non solo normativo ma anche finanziario”. Il presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano, ha evidenziato che la legge “é una bella pagina della politica campana”. “E’ stata sollecitata dal cardinale – ha spiegato – e voluta da tutti perché si riconosce l’importanza degli oratori”. La legge prevede che i finanziamenti siano concessi per l’acquisto di arredamento, attrezzature didattiche “pari al 50% del valore dell’investimento complessivo” che non deve superare i 25mila euro. Sarà sostenuta finanziariamente anche la formazione degli operatori che lavorano negli oratori. Le risorse, inoltre, saranno destinate, sempre nella misura del 50% della spesa sostenuta, a iniziative sperimentali e di ricerca di “nuove metodiche di inervento anche attraverso progetti interdiocesani”. Infine verranno finanziate, fino al limite di 30mila euro, per sostenere la gestione di attività ricreative, educative e formative. Il 50% dei fondi sarà erogato in base alla popolazione minorile del territorio, e un altro 50% sul numero di parrocchie e oratori. I progetti saranno valutati da un Comitato tecnico scientifico, formato da sette componenti, che sarà presieduto dall’assessore regionale alle Politiche sociali o da un suo delegato. Per la presentazione di domande e progetti sarà pubblicato un apposito bando annuale.

Intervista al cardinale Crescenzio Sepe

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