Largo ai giovani in politica anche sul piano locale. Secondo il sondaggio Governance Poll 2013 condotto dalla società Ipr Marketing sul consenso di cui godono i sindaci dei comuni capoluogo e dei presidenti di Regione, è Alessandro Cattaneo di Pavia il primo cittadino più amato dagli italiani. Cattaneo, guadagna ben 11 punti rispetto al 2013 riportando in vetta un esponente del centrodestra. Secondo il sindaco di Bari Michele Emiliano con il consenso del 66% dei baresi.Terzo Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno con il 65%.

 

Tra i sindaci dunque un nuovo primatista in vetta ed un ritorno. Infatti, se al primo posto si piazza il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo,al secondo Michele Emiliano é all’apice della propria personale relazione con la città ottenendo a Bari il consenso di 66 baresi su cento, risultato che gli consente di concludere il mandato di primo cittadino della città pugliese con la massima soddisfazione. Completa il podio Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno che con il 65%, si conferma ancora un a volta nella parte alta della classifica.

 

Alle sue spalle irrompono due dei sindaci neoeletti: Carlo Capacci (Imperia) con il 64,5% e Valeria Mancinelli (Ancona), che conquista il 63%. Segue, al temine del suo primo mandato, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che ottiene il 62%, in crescita del 2% rispetto alla graduatoria dello scorso anno. Le difficoltà al tempo della crisi e dei tagli si fanno sentire nel risultato che in generale i sindaci raccolgono: da notare che quest’anno sono solo 10 gli amministratori che registrano un risultato superiore o pari al 60% mentre due città su tre (65%) vedono i sindaci accusare una flessione dei propri consensi . Tra le grandi città si fanno notare Piero Fassino (Torino) che con il 58% rimane stabile nella parte alta della graduatoria, e Matteo Renzi (Firenze) che guadagnando tre punti rispetto alla graduatoria dello scorso anno sale al 55%. In pesante caduta il sindaco di Roma, Ignazio Marino che ottiene il 56,5% dei consensi perdendo il 7,4% rispetto al giorno dell’elezione. Alle prese con vertenze di difficile soluzione registrano flessioni i sindaci che con il successo ottenuto da outsider avevano fatto pensare a una possibile nuova onda civica: se il sindaco di Genova, Marco Doria perde 15 punti in un anno, scendendo al 48%, il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, oggi è al 51% con un calo di 9 punti rispetto allo scorso anno. Stesso livello di consenso (51%) al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che l’anno scorso poteva contare invece su un 59% di ben altro spessore. In calo ulteriore anche il sindaco grillino di Parma Federico Pizzarotti che in un anno perde il 4% scendendo al di sotto della soglia del 50% (49%).

Conferme e sorprese al vertice della graduatoria del consenso di cui godono i governatori delle Regioni condotta da Ipr Marketing per ‘Il Sole 24 ore’.Il primo posto si conferma appannaggio del presidente della Toscana Enrico Rossi, che con il 57% precede il governatore del Veneto Luca Zaia, che negli anni scorsi è stato più volte vincitore, ed ora è secondo con il 56%. Segue al terzo posto la “sorpresa” Stefano Caldoro, presidente della Campania,che recupera il consenso perso negli anni precedenti e ottiene il 55%.

Dietro il trio di testa, appaiati al 51%, il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca, e quello dell’Emilia Romagna, Vasco Errani. Immediatamente dietro Claudio Burlando (Liguria), al 50,5%. Catiuscia Marini, governatore dell’Umbria in calo del 3% rispetto allo scorso anno ottiene il 48%, mentre la neo eletta presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani si fa notare con un guadagno rispetto alle elezioni del 7,6%, e sale al 47%. Alle sue spalle il presidente della Puglia, Vendola, che cala di 5 punti rispetto allo scorso anno e scende al 45%. Appaiati al 44% i neo eletti presidenti di Lombardia e Molise, Maroni e Di Laura Frattura. Al 42% Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, che precede i presidenti di Piemonte e Abruzzo, Cota e Chiodi, appaiati al 40%. In difficoltà, invece, Zingaretti, eletto ad inizio del 2013 ma in flessione del 2,7%, ed oggi al 38%, come Cappellacci (Sardegna). L’ultimo posto di Crocetta (Sicilia), al 35%, è punitivo nell’ordine della classifica ma non nel consenso al presidente della regione Sicilia che comunque aumenta di 4.5 punti rispetto al giorno delle elezioni.

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