NAPOLI. Sbaglia chi approfitta dei casi di malagiustizia, vero male endemico del Paese, per farne finti cavalli di battaglia da utilizzare, in maniera egoistica, per la propria causa”. Così, in una nota, il gruppo de “I Cosentiniani”, il neonato movimento napoletano che si rivede nelle posizioni dell’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi.

Tutto ciò, proseguono: “non rende affatto ‘giustizia’ alle decine e decine di vittime di quelle toghe politicizzate che, con il loro comportamento, ledono il lavoro onesto e imparziale della maggior parte dei loro stessi colleghi. Questo, infatti, significa strumentalizzare una nobile causa, non certo appoggiarla, né tantomeno difenderla”. E proprio per questo, ribadiscono ancora “I Cosentiniani”: “non parteciperemo affatto all’evento organizzato il prossimo 30 gennaio a Napoli, da Armando Cesaro, con la presenza, tra gli altri, del governatore Stefano Caldoro, per ricordare il caso giudiziario di Enzo Tortora”.

Un evento, sottolinea il gruppo de “I Cosentiniani”, che “ha il chiaro sapore della mera strumentalizzazione e che, guarda caso, cade, in maniera sospetta, all’indomani delle dichiarazioni rese dall’ex sottosegretario Nicola Cosentino (lui si vittima della malagiustizia!) nel corso della convention di Forza Campania a Napoli, laddove l’ex parlamentare ha manifestato l’intenzione di volersi avvicinare ai Radicali nella battaglia da questi combattuta contro la ‘giustizia ingiusta’ e il mostro della carcerazione preventiva”.

 

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