NAPOLI – Avviare nel partito una stagione di rinnovamento per rimuovere quelle ambiguità che hanno finito con il confondere l’elettorato a cui non si è riusciti a trasmettere le idee che avrebbero permesso di portare l’Italia verso una nuova stagione politica ed economica. E’ questo, in estrema sintesi, quanto emerso nel corso della direzione regionale dei Giovani Democratici che si è svolta nel pomeriggio di oggi. Una riunione che ha visto esprimere forte l’esigenza di rinnovamento della classe dirigente ma anche il bisogno di una linea politica netta, chiara, che non lasci spazio ad alcuna ambiguità.
Per i Gd campani quel tergiversare tra posizioni che potrebbero essere sia di destra che di sinistra non ha giovato ai fini del risultato elettorale. Alla riunione, presieduta dalla segretaria regionale Antonella Pepe e dal coordinatore nazionale della segreteria Michele Grimaldi, ha partecipato anche la neodeputata irpiana Valentina Paris, la quale ha auspicato che all’interno del partito si superino quelle contrapposizioni che generano confusione e rischiano di trasformarsi in veri e propri boomerang. Paris, in particolare, si è riferita al concetto di rottamazione che, fuori del partito, è stato vissuto come una delegittimazione di Bersani. Ampio spazio nella discussione ha avuto il risultato del Pd nel mezzogiorno, dove, forse a causa della forte crisi economica, hanno attecchito maggiormente le promesse di Berlusconi mentre il messaggio di Bersani non è arrivato alla popolazione. Un limite di comunicazione esterna che i Gd putano a superare.
In alcuni interventi è stato discusso anche il ruolo del segretario regionale Amendola ma i giovani democratici campani, anche su input di Grimaldi, hanno convenuto che è inutile cercare un capro espiatorio perché la crisi di consensi del Pd campano è dovuta anche ad una sofferenza nelle amministrazioni locali, quei livelli intermedi che, attraverso le buone pratiche, dovrebbero contribuire ad accrescere il radicamento e quindi il consenso del partito. Giovani, invece, pronti ad una resa dei conti in tutti quei comuni dove il risultato delle elezioni politiche è stato inferiore ai votanti delle primarie. Uno smacco politico che dovrà essere approfondito al di là di ogni tatticismo.
Angelo Golia