NAPOLI – “Ennesimo flop dell’amministrazione comunale napoletana e, segnatamente, dell’attuale presidente della municipalità Vomero-Arenella, che voleva cambiare il nome del glorioso stadio Arturo Collana, intitolato fin dagli anni ’60 all’indimenticato giornalista sportivo, che fu tra i soci fondatori del Gruppo Napoletano Giornalisti Sportivi, successivamente confluito nell’Associazione Stampa Sportiva Italiana, poi divenuta Unione Stampa Sportiva Italiana – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che, con varie iniziative si era subito battuto in prima linea contro il cambiamento, promovendo nei giorni scorsi sul social network Facebook un evento con oltre 10mila invitati e, più di recente, una petizione popolare online-.

Come avevo anticipato e come è stato ribadito ieri in occasione dell’inaugurazione del nuovo manto erboso del campo di calcio dello stadio vomerese, la proprietà dell’impianto è della regione Campania, laddove il Comune di Napoli ne ha solo il comodato d’uso gratuito. Di conseguenza non può essere il comodatario a decidere sul cambio del nome, bensì dovrebbe essere l’ente proprietario che non ha manifestato al riguardo alcuna volontà “. “ Va anche ricordato che i vomeresi sono molto legati alle loro tradizioni ed ai luoghi che rappresentano i ricordi di intere generazioni – continua Capodanno -. Basti pensare alle richieste che ancora oggi pervengono numerose per riposizionare una nuova palma nell’aiuola centrale di piazza Vanvitelli, dopo che la precedente era morta per l’attacco del famigerato punteruolo rosso, o il fatto che ancora oggi i vomeresi si riferiscono ai giardinetti di via Ruoppolo a o a piazza Bernini, benché da tempo siano cambiati i rispettivi toponimi “. “ Piuttosto l’amministrazione comunale s’impegni, realizzando i necessari lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, a consentire, alle centinaia di atleti interessati di poter fruire delle tante discipline fino a qualche anno addietro praticate presso il polisportivo vomerese – puntualizza Capodanno -. A partire dal campo di pallacanestro che dal 2005 risulta chiuso e parzialmente demolito a seguito del manifestarsi di problemi legati ad infiltrazioni d’acqua che lo resero inagibile “. “ Con l’occasione – conclude Capodanno – ringrazio tutti coloro che hanno dato il loro contributo affinché non venisse portato a compimento l’ennesimo oltraggio alla democrazia partecipata, auspicando che scelte così importanti per la storia e per le tradizioni di una comunità vengano sempre condivise con tutti gli interessati, ed assicurando, nel contempo, che, così come faccio da mezzo secolo a questa parte, continuerò a vigilare, per il benessere comune, con amore e con dedizione, sulle sorti e sul destino del quartiere dove sono nato e dove continuo a vivere ancora oggi con la mia famiglia “.

 

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