QUARTO – Scaduti i 20 giorni dalla ratifica in Consiglio comunale, il sindaco di Quarto, Massimo Carandente Giarrusso, non ha ritirato le proprie dimissioni che diventano perciò esecutive dalla mezzanotte del 31 luglio. Ne dà notizia un comunicato.
“Ringrazio tutti: dipendenti comunali, forze dell’ordine, carabinieri, polizia municipale, protezione civile, le Aquile, l’intera forania di Quarto e tutte le realtà che in questi 14 mesi hanno dato una fattiva collaborazione nell’amministrazione della città di Quarto, la nostra città” ha detto il sindaco. “Quando sono stato eletto, eravamo nel pieno di una tempesta giudiziaria senza precedenti ma nonostante ciò la mia coalizione ha potuto godere di una maggioranza schiacciante; la città – aggiunge rivolto si concittadini – ha voluto premiare la persona Massimo Giarrusso e con tanto impegno ho cercato di rispondere coi fatti alla vostra fiducia: l’intera città richiedeva a gran voce una sterzata, un’inversione di tendenza e di rottura col passato che con enorme sforzo stavamo portando avanti. Sono stati mesi intensi, ricchi di prove e di eventi che avrebbero abbattuto chiunque, ma voi cittadini mi avete sempre dato la forza di combattere ed andare avanti; il vostro sostegno é stato decisivo quando occorreva mostrare compattezza agli occhi degli enti sovracomunali. Di fronte a certe problematiche, però, occorreva anche assumere atti di responsabilità che spazzassero via il campo da ogni tipo di sospetto e comunque, che consentissero a chi di dovere, di fare il proprio lavoro senza intralci di sorta. Le mie dimissioni sono state proprio una risposta a questa necessità: il sindaco Giarrusso, nonostante non fosse indagato, i è dimesso solo ed esclusivamente per lasciare ancora maggiore spazio alla magistratura di fare il proprio corso, confermando l’enorme rispetto e fiducia riposta nei magistrati”. “Quando si parla di legalità tutto passa in secondo piano, anche tematiche importanti per la città quali potevano essere l’approvazione del bilancio o la realizzazione dei tanti progetti che erano in via di definizione – evidenzia Massimo Carandente Giarrusso – Ho più volte ribadito che le mie azioni si basavano su concetti fondamentali, quali legalità e trasparenza e in questo caso l’unica cosa da fare per far sì che tutto emergesse senza indugi era fare un passo indietro; una scelta dolorosa: lasciare una città senza guida è sempre rischioso ma in questo momento era necessario”.