“Gli immigrati di Ercolano? Lo dico da meridionale, non è possibile che se un filippino o un pakistano vota a Bergamo o a Brescia è segno di integrazione, se vota al Sud è per forza inquinamento del voto”. Lo afferma all’ANSA Ernesto Carbone, parlamentare del Pd e membro della commissione nazionale per le primarie, commentando le polemiche per il voto degli extracomunitari a Ercolano. Carbone precisa però anche che “alla fine della riunione della commissione di garanzia per le primarie, abbiamo lasciato una raccomandazione alla neo commissione di indagare a fondo sulla vicenda di Ercolano”. “Qualcuno ha detto che i 51 immigrati che hanno votato – aggiunge Carbone – non sono in possesso del permesso di soggiorno, mentre 49 ce l’hanno e due sono in attesa di riceverlo, avendo fatto richiesta e, quindi, per il regolamento del congresso possono votare. Poi c’è un filmato di uno o due che sostengono di essere stati presi e portati a votare, se qualcosa non è andata bene, su 5000 persone che hanno votato a Ercolano, ne prenderemo atto e la prossima segreteria andrà a fondo alla vicenda”. “Mi risulta però – sottolinea – che questi immigrati negli ultimi sei mesi abbiano partecipato agli incontri nelle scuole organizzati dal Pd per raccontare la loro esperienza, abbiano pulito le strade vesuviane, partecipato a un’iniziativa del Pd di Lucia Annibali sulla violenza donne e alla manifestazione del 25 aprile”. Carbone è stato domenica a Napoli per verificare il voto nei seggi in città. Ma alla domande se alle prossime primarie ci vorrà una squadra di “ispettori” replica: “Vedremo tra quattro anni quando ci saranno le primarie, per ora possono solo dire che a Napoli sia filato tutto liscio e non si siano ripetuti episodi come la distribuzione di due euro fuori dai seggi”.

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